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Claudio Ranieri

Ultimo Aggiornamento: 29/08/2023 16:21
20/05/2010 14:56
 
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Re: Re:
lucaDM82, 20/05/2010 12.50:



La Sensi ti prenderebbe al massimo i fratelli di Milito ed Eto'o.Oppure Claudio Villa,cosi' cantate insieme.

Cmq quella è un'apertura ad Adriano.







Luca,
quello che ha detto poteva essere un'apertura ad Adriano , come un'apertura a Amauri o a Huntelaar....anche quelle sono sfide....vista la stagione non esaltante.
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20/05/2010 15:20
 
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Re: Re: Re:
faberhood, 20/05/2010 14.56:




Luca,
quello che ha detto poteva essere un'apertura ad Adriano , come un'apertura a Amauri o a Huntelaar....anche quelle sono sfide....vista la stagione non esaltante.




beh, ma amauri e huntelaar perlomeno sono dei seri professionisti e non hanno le capocce bacate.. poi è ovvio che preferirei decisamente huntelaar, ma m'andrebbe bene anche amauri piuttosto che adriano.
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20/05/2010 15:38
 
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Re: Re: Re: Re:
gianpaolo77, 20/05/2010 15.20:




beh, ma amauri e huntelaar perlomeno sono dei seri professionisti e non hanno le capocce bacate.. poi è ovvio che preferirei decisamente huntelaar, ma m'andrebbe bene anche amauri piuttosto che adriano.




io se devo anda' a prende Amauri me riprendo Okaka dal Fulham
Direi che Huntelaar sta su un altro livello, poi Adriano sano e infine Amauri che però lascerei dove sta.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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20/05/2010 15:42
 
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Amauri?
Mi riprendo Corvia.
Anzi,lancio la scommessa.Viste le cifre attuali,il prossimo anno in A Corvia segna più di Amauri.
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20/05/2010 15:55
 
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bhe, mò non esageriamo dài.. amauri non se po' esse' impippito fino a 'sto punto.. quello de chievo e palermo era un gran bell'attaccante, secondo me l'aria de torino j'ha fatto malissimo..
poi è ovvio che anch'io preferisco altri, ma se il paragone è con un ex-giocatore come adriano me prendo amauri tutta la vita...
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20/05/2010 16:07
 
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amauri dà l'impressione di esssere un grande ... non attaccante o giocatore, ma un grande ...acchiappatore del momento... un grande... precario.

ce ne sono stati tanti di giocatori nella storia che o non erano forti e poi lo sono dientati, o erano forti e poi si sono sgonfiati, insomma quelli che ti attraversano 3-4 anni di grande forma e poi... più o meno spiegabilmente tornano all'ovile.

ada Amauri abbiamo visto fare in un certo momento, mirabilie. gol in tante maniere, addirittra quando arrivava la palal alta e lo vedevi staccare, ti mettevi paura che crepasse la porta...

però i Penzo, i Melli, i Garzya, i Martin Vasquez, i Mendieta, i De Napoli, i Vignola, gli Strukeli...

insomma se semo capiti. i misteri del calcio.

ora...se noi vogliamo andare a puntare milioni e milioni su Amauri, bisogna che ci facciamo un bel segno della croce da qui a settembre.

la scommessa, fose pure adriano, la fai come quinta punta. semmai la vuoi fare.

un "pari" di totti e vucinic in rosa e cioè un acquisto che presumibilmente ti leva metà o tre quarti di budget, non lo puoi fandare a fare su certe incognite.

mille volte meglio Toni.
oh .. Amauri ha fatto trooooooooppo schifo al cazzo, proprio quando doveva esplodere, per poterci investire 15 milioni noi.

ma che è? ma che vogliamo anà a più Mutu nantra vorta?
ma piameli pure mutu, adriano... ma come settima punta!

ma che cazzo siamo diventati la AS Villa Maraini per la madonna!

ah già... ma che cazzo ne so io!
queste sò le idee de Pradè, che noi ce l'avemo le idee, mica cazzi.



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20/05/2010 16:10
 
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a me pare che siccome nn hanno uno straccio di notizia di mercato attendibile fanno per elementare esercizio di fantasia i nomi di tanti giocatori che ha avuto nelle seu squadre Ranieri in passato.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
20/05/2010 16:17
 
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Re:
Molto probabilmente mi sono espresso male.
Ranieri che dice "mi piacciono le scommesse" quando si è nominato Adriano poteva voler dire molte cose.
O che seriamente stanno pensando a Adriano o che si sta pensando ad un centravanti che non ha avuto molta fortuna in quest'annata appena conclusa...e riprendendo le voci di mercato....ho detto Amauri o Huntelaar, ma erano due nomi a caso di centravanti.
Io però sono contrario agli esperimenti o alle scommesse, sono più per il discorso di Giove: un mercato in cui non si deve sbagliare nulla.
L'unico dei tre che non ritengo che sia una scommessa è l'olandese.

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20/05/2010 16:31
 
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Re:
giove(R), 20/05/2010 16.07:


però i Penzo, i Melli, i Garzya, i Martin Vasquez, i Mendieta, i De Napoli, i Vignola, gli Strukeli...



che amarezza che m'hai messo [SM=g28000]


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20/05/2010 17:01
 
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io pure sono per luha toni...

così investono le cifre grosse da altre parti...toni è un affare, visto a quanto si libera, cioè praticamente zero...

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20/05/2010 17:03
 
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aò, ma infatti io stavo a fa' un paragone co' adriano:
ho semplicemente detto che se devo prende adriano preferisco de gran lunga prende amauri che almeno non è una testa de cazzo, non magna come 'n porco e non beve come 'na spugna..
poi è ovvio che anch'io preferirei huntelaar e anche altri se è per questo...
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20/05/2010 17:09
 
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Re:
chiefjoseph, 20/05/2010 17.01:

io pure sono per luha toni...

così investono le cifre grosse da altre parti...toni è un affare, visto a quanto si libera, cioè praticamente zero...




Ecco.Sfrutto questo per aprire la parentesi Toni.
Se mi dicono che non prendono Toni perchè la spesa fra cartellino e ingaggio sarebbe troppo alta in relazione all'età e alla tenuta fisica del giocatore ok.(basta che poi non mi comprano tiribocchi).

Purtroppo il pensiero dominante se senti le radio(e dunque la massa pecorona) è:Toni non prendiamolo perchè poi si pesta i piedi con Totti.Discorsi che io non facevo in passato figuriamoci oggi che Totti non è più un giocatore da 40 partite all'anno.Questa è la mentalità

Via Toni,via tutti i giovani.E' questa la piega che sta prendendo la situazione.


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20/05/2010 17:25
 
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si Ennio, è chiaro, non credo qualcuno di noi (c'avessi letto l'anno scorso...) sia un "credulone" dei titoli di gioranle.
non sai quante volte l'abbiamo presi per il culo.
poi... dopodichè... è chairo che uno fa un salto qui e commenta. se parla insomma... nessuno crede che tutti i nomi che escono poi la roma li compri (comuqneu grazie della premura di averci avvertito...), anche perchè in una settimana stiamo già a 40 giocatori.

giampy... ma uffi.... [SM=g27987] ma certo che s'era capito il distinguo... certe volte quando fai così non ti dico che ti picchierei perchè fa troppo uomo... non ti dico che ti graffierei perchè fa troppo donna... ma ti odio ti odio e ti odio!...

se (oh.. SE) totti davvero non volesse Toni perchè gli pesta i piedi, sarebbe proprio un imbecille (lui e chi non glielo spiega): si allungherebbero la carriera a vicenda.
senza contare che non diobbiamo per forza fare sempre il tridente. e che potrebbero benissimo formare un tandem.

comunque regà... è chiaro che io Totti non lo conosco e non so niente di personale... ma certo che se è fatto a quella maniera la, si spiegano tantissime cose.



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20/05/2010 17:26
 
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Re:
gianpaolo77, 20/05/2010 17.03:

aò, ma infatti io stavo a fa' un paragone co' adriano:
ho semplicemente detto che se devo prende adriano preferisco de gran lunga prende amauri che almeno non è una testa de cazzo, non magna come 'n porco e non beve come 'na spugna..
poi è ovvio che anch'io preferirei huntelaar e anche altri se è per questo...




è O'Globosport che ce lo vuole rifilà.. [SM=g27989]
nn ho idea di come possano essere i giornali sportivi brasiliani..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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26/05/2010 10:16
 
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Ranieri, non vorrà mica cambiare sport?
No, no. Sto benissimo nel calcio, la Formula Uno mi piace guardarla. La panchina del Team Telethon non sarà quella della Nazionale,ma è pur sempre prestigiosa. Una volta, quando ero ancora in Inghilterra, ho allenato la Nazionale dei cantanti inglesi. Musica di alto livello Beh, c’era gente come Eric Clapton e Rod Stewart, mica gente da poco. Sulla panchina della Nazionale italiana, invece, c’è finito Cesare Prandelli. E’ la persona giusta al posto giusto. E’ un ottimo tecnico, anche se il mestiere del selezionatore è tutt’altra cosa rispetto a quello dell’allenatore ma Cesare sicuramente farà bene.

Questi giorni al mare sono serviti a smaltire la delusione per la fine del campionato?
Non c’è delusione. Sapevamo che stavamo lottando contro una potenza, molto ma molto più grossa della nostra, costruita per vincere tutto. E infatti hanno vinto tutto, per cui bisogna fargli i complimenti. Sembra di capire che lei è comunque soddisfatto. Sono contento perché partendo da zero questa squadra ha saputo fare delle cose belle.

Quali?
Ogni volta che è caduta si è saputa rialzare. E questo è importante perché significa che la squadra ha carattere e determinazione. E poi siamo riusciti a riportare tanti tifosi a sognare fino all’ultimo secondo. Famiglie intere ci hanno seguito in casa e in trasferta, a Bari, a Parma, a Verona fino all’ultimo. Questa squadra ha ravvivato il campionato. A Fiumicino ad attendervi erano in 2.000. Chi non è romano non riesce a capire queste cose, quanto bene si vuole a questa squadra. La via è quella giusta, bisogna lottare dal primo all’ultimo secondo e il popolo romanista capisce che nello sport le cose possono andare bene o male, che può esserci qualcuno più forte. C’è l’onore delle armi, ma noi dobbiamo lottare sempre. Dal primo all’ultimo minuto.

Domani (oggi n.d.r.) i gruppi della Sud saranno a Trigoria per salutare la squadra ma anche per protestare contro la Tessera deltifoso.
Con la tessera del tifoso io non so quante famiglie potranno seguire la squadra in trasferta. Magari ci sono alcuni tifosi che pensano di non seguire la squadra in trasferta ma poi vengono pervasi da quell’amore per la squadra che li ha saputi trascinare. E se non hanno la Tessera del tifoso perché non possono andare? Le società possono solo adeguarsi, è il Ministero che decide. Credo che andrebbe rivista, bisogna pensarci bene. Non possiamo svantaggiare i tifosi che veramente vogliono bene alla squadra. I nostri tifosi in questa stagione hanno fatto vedere quanto tengono a questi colori, con quanto amore hanno seguito la nostra squadra. Posso capire chi ha deciso di introdurre questa Tessera, però pensiamoci bene prima di applicarla.

A Roma tutti si chiedono quando si incontrerà con Rosella Sensi.
Noi ci parliamo sempre, non ci deve stare un incontro vero e proprio. I programmi sono quelli di quando sono venuto. Dobbiamo far combaciare l’euro, il centesimo, ma questo si sa. La società ha sempre operato per il bene, adesso vedremo quanto si potrà investire. In più ci saranno quei ragazzi che il prossimo anno non ci saranno più e con i soldi di quelle cessioni si potrà fare qualcosa in più. Ma questo credo che sia l’orientamento di un po’ tutte le società, perché le risorse economiche non sono tante nemmeno da altre parti.

La dottoressa Sensi si è sbilanciata nei suoi confronti. Ha detto che lei ha una marcia in più proprio perché è romano.
Io la ringrazio ma cerco sempre di fare il massimo per la squadra. Tutto quello che faccio, lo faccio in relazione alla squadra. Speriamo che anche il prossimo anno si possa sognare un’altra volta, questo dipende anche dagli investimenti che faremo, dai giocatori che porteremo. Anche perché il prossimo anno dovremo lottare su tre fronti, Campionato, Champions League e Coppa Italia, quindi è importante avere una rosa competitiva. Nei limiti del possibile.

Stasera (ieri n.d.r.) il direttore sportivo Pradè parte per il Brasile. La missione è riportare a casa Adriano. Può essere la sua scommessa?
Non voglio parlare di ogni singolo atleta, perché sennò non si finisce mai. Quando sarà finita la campagna acquisti e ci ritroveremo a Trigoria, allora potremo fare un bilancio di tutte le operazioni. Adesso è prematuro perché quello che sembra certo adesso, tra un’ora non vale più. Aspettiamo. Lei comunque aveva fatto un identikit dei possibili acquisti. Devono essere giocatori che in campo danno sempre il massimo, che escono con la maglia sudata. Noi andiamo a cercare innanzitutto campioni, perché nel calcio si vince con i campioni. L’Inter senza i campioni non avrebbe vinto, perché i campioni fanno la differenza.

E’ arrivato a Roma tra le perplessità, ora non la vorrebbero mandare più via. Ha conquistato tutti.
Sono stato accolto dalla famiglia Sensi, da Pradè, da Bruno Conti a braccia aperte. Ho trovato una famiglia disponibile, per me va benissimo così. Quando sono arrivato avevo il contratto per questo e per il prossimo anno; voglio fare bene nella prossima stagione e poi vediamo cosa saremo capaci di fare.

Dalla sua prima giornata a Siena fino a Verona sembrano quasi due campionati differenti. Ha rivoltato la Roma.
C’erano degli ottimi presupposti, c’erano dei giocatori che avevano voglia di reagire. Sta sempre tutto lì, nella motivazione che anima i calciatori.

C’è stata una partita della svolta. Una in cui avete detto “ci siamo anche noi, ce la possiamo fare”?
Io quando ho preso in mano la squadra ho pensato solo a lavorare, cercando di essere sempre positivo. Se vi ricordate le mie prime interviste dicevo di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e mai mezzo vuoto. Ho cercato di fare sempre il massimo: non c’è stata una partita, ma 24 partite bellissime e intense. Avere una continuità del genere ci ha dato la forza di arrivare fino in fondo.

Lei non parla mai di arbitri, ma nella stagione ci sono stati episodi che hanno penalizzato la sua squadra.
Ci sono stati, è evidente, ma i torti sono stati fatti anche ad altre squadre. Noi dobbiamo cercare, nel limite del possibile, di aiutare Collina perché lui ha avuto un compito molto complicato. Sta tirando fuori degli arbitri, alcuni sono molto in gamba e altri magari non sono ancora pronti per la serie A ma poi sarà lui a depennarli dalla sua lista. Comunque non è facile, credetemi.

De Rossi è uomo mercato. Sono molte le società pronte a fare offerte faraoniche alla Roma e al giocatore.
De Rossi non va da nessuna parte.

Siamo tranquilli?
Sì sì. Lui non vuole andare da nessuna parte. E’ il nostro fiore all’occhiello, lui e il capitano sono i nostri punti di riferimento e devono restare tali.

A proposito del capitano. Com’è il suo rapporto con Totti? Perché in molti sono pronti a giurare che Francesco non abbia preso benissimo le ultime esclusioni.
E’ ottimo. Non scherziamo, ci saranno ancora quattro anni per stare insieme.

Significa che anche lei rimarrà per altri quattro anni?
Speriamo. Non dipende da me. Abbiamo parlato di scommesse. Menez è una sua scommessa vinta, ora è un giocatore diverso rispetto a qualche mese fa. Ha cambiato radicalmente il suo modo di giocare, ora deve trovare solamente la continuità che è basilare nel campionato italiano. Io sono fiducioso perché lui le qualità ce l’ha, l’importante è che sia sempre convinto della bontà delle cose che gli dico. Lui può essere veramente un giocatore importante per il futuro della Roma.

Un’altra scommessa vinta è Julio Sergio.
Ha saputo aspettare il momento giusto. Io ho sempre detto che non guardo né nomi né cognomi per fare la formazione. Io voglio giocatori che facciano squadra, non sto allenando un individuo ma una squadra che è composta da molti individui.

Doni potrebbe partire?
Credo che Doni qui a Roma abbia ormai fatto il suo tempo. Lui è un ottimo portiere e credo che molto sia dovuto all’infortunio che ha patito l’anno scorso prima dell’operazione. Lui si è sacrificato per la squadra, è rimasto in campo anche quando non stava bene e forse proprio questo lo ha condizionato. Ha incamerato dei difetti strutturali per difendere il ginocchio infortunato, in questa stagione ha lavorato per rimettersi nella normalità. Sono convinto che andando via da Roma farà veramente una grossa stagione.

Cicinho e Baptista potrebbero seguirlo?
Vediamo. Il portiere è un ruolo particolare, per questo ne ho parlato.

Toni rimarrà?
Toni ci ha dato una grossa mano, ha fatto benissimo. Poi bisogna vedere alcuni incastri di mercato. Stiamo cercando di comporre un puzzle, quindi dobbiamo cercare di valutare bene tutto.

Se andrà via quindi non sarà per motivi tecnici?
Non c’è mai solo un motivo, ma bisogna fare una serie di valutazioni che poi fanno pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.

Quando è arrivato a Roma si diceva che le sue squadre giocano solo col 4-4-2. Invece la Roma ha giocato in tanti modi diversi.
Le etichette le dà chi non capisce niente di calcio. Io nel 1989 ero l’unico in Italia che cambiava i sistemi di gioco nella stessa partita. Nel 1990 mi ci sono salvato col Cagliari, adesso lo fanno tutti. Chi mi ha dato quell’etichetta, e soprattutto chi l’ha ripresa, è un somaro. Non è colpa mia.

Perrotta in un’intervista al Messaggero ha detto “Il mio ciclo alla Roma era finito, poi è arrivato Ranieri ed è cambiato tutto”.
E’ bello sentire queste parole. Anche perché Simone è uno di quei giocatori generosi, che dà tutto quello che ha. Gli ho cambiato spesso ruolo e lui per il bene della squadra si è sempre sacrificato, a costo di fare brutte figure. Io lo devo solo ringraziare.

Mourinho andrà al Real Madrid.
Ci mancherà. Mancherà al calcio italiano, mancherà a voi giornalisti. E’ stato un bel personaggio.

Magari vi rincontrerete in ChampionsLeague.
Magari, sarebbe bello.

Del calcio di Totti a Balotelli se ne è parlato fin troppo.
L’errore ci sta, ma proprio perché si trattava di Totti in molti hanno parlato a sproposito. Se Francesco avesse fatto il gesto che ha fatto Chivu, tutti avrebbero visto il suo gesto e non quello del romeno.

Lazio-Inter è stata una partita regolare?
Ne abbiamo già discusso. Parlare di Lazio-Inter è come rimuovere una certa sostanza, più ne levi e più ti cade addosso.

Sulla Nazionale. Lippi durante la stagione ha fatto tanti complimenti alla sua squadra poi ha convocato solo De Rossi.
Meglio così.

Siete pronti a ripartire?
Siamo prontissimi. La Roma ci sarà come c’è stata quest’anno, vogliamo esserci fino alla fine.
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29/05/2010 11:01
 
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"E' l'ultima intervista di questa stagione. da oggi sono in vacanza e stacco per un pò"


Ranieri, nella Top 11 del Corriere dello Sport è stato indicato il miglior allenatore dell'anno.

"Mi ha fatto tantissimo piacere, ma come sempre viene premiato il gioco di squadra. Se sono arrivato a fare una buona stagione è grazie ai miei collaboratori ed ai calciatori che oltre ad essere bravi sono anche bravi ragazzi. Poi per vincere serve il coktail giusto e anche un pizzico di fortuna. Ma siamo arrivati fino in fondo. E la Roma moralmente ha vinto, per quello che ha fatto sul campo. I giocatori hanno saputo reagire, hanno voluto dire no ad un'annata anonima."

Questa è una squadra un pò avanti con gli anni, saprà ripetersi?

"Nel calcio non conta il nome o la carta d'identità, conta la voglia di mettersi in discussione. Io ho sempre fatto così, anche da calciatore. Tra i miei ragazzi non voglio che nessuno si senta arrivato, che pensi di aver fatto il massimo. Certo, questa squadra ha fatto qualcosa di incredibile. Ottanta punti, 24 risultati utili consecutivi e dopo la sconfitta contro la Samp altre tre vittorie. Difficile fare meglio, ma ci proveremo."

Anche Buffon, a distanza di un anno, ha riconosciuto l'errore commesso dalla Juve con il suo esonero.

"Io e i giocatori lo sapevamo. Sono andato via in silenzio perchè fa parte del mio stile, ma non poteva contare solo il nome della Juve. In serie B erano rimasti undici campioni, siamo ripartiti da neo-promossi ed abbiamo fatto un terzo e secondo posto. Io e i giocatori sapevamo di aver fatto il nostro lavoro e anche di più. I fatti mi hanno dato ragione, ancor più di quanto immaginassi. Certo, oggi a distanza di un anno vado in vacanza con uno stato d'animo diverso. Ma anche quando sono andato via dalla Juve sapevo di aver fatto un buon lavoro. Il massimo in quella situazione. Dopo l'eliminazione in Champions c'era stato un certo rilassamento, dovuto anche ai tre punti di vantaggio che avevamo sulla quarta, che ha portato ad una serie di pareggi. Questo fa parte del gioco, è acqua passata. A me fa piacere quello che ha fatto la Roma, come ha reagito"

Sono cambiati i rapporti con i tifosi

"Questo è un aspetto che mi sta particolarmente a cuore. Aver riportato la gente all'Olimpico, aver riempito con i nostri tifosi gli altri stadi, da Bari, a Parma a Verona. Abbiamo regalato al nostro pubblico una speranza, un sogno, un'illusione. Ma siamo stati di aprola. In tempi non sospetti avevo detto che il campionato si sarebbe deciso all'ultima giornata. Così è stato."

Eppure lei poco dopo essere arrivato era stato duro con i tifosi, pre i fischi al gol della vittoria contro il Bologna.

"Sono arrivato in un momento di confusione. La paura di rivivere una stagione come quella dei quattro cambi dia llenatore era tanta. Poi con l'impegno e i risultati abbiamo riportato i tifosi allo stadio. Si sono resi conto che avevano un allenatore che sapeva il fatto suo."

Con un'esperienza internazionale di prmo livello e che ha ricostruito grandi squadre.

"Ho lavorato sodo, sin dal primo giorno. ho dato tutto me stesso. I giocatori mi hannos eguito, abbiamo fatto un blocco unico."

Con i giocatori ha creato un rapporto solido ancha a livello umano

"Quello viene al primo posto. E' fondamentale per costruire una squadra vincente. L'importante è il gruppo, far sentire importanti tutti gli elementi della rosa, anche il ventiquattresimo. E' quello che cerco di far capire sempre ai giocatori. E' importante che si sentano coinvolti nel progetto. E' un gioco di squadra, tutti sono importanti, anche chi gioca meno. E sono proprio quelli che possono decidere la partita della svolta."

Lei non ha avuto difficoltà a manadre in panchina Totti o a sostituirlo alla fine del primo tempo. Un segnale importante per gli altri giocatori e per il gruppo.

"Per me sono tutti sullo stesso piano quando devo decidere, anche se il capitano ha un ruolo importante, al di là della fascia che indossa in campo o al gagliardetto che consegna alla squadra avveraria. So cosa significa perchè sono stato capitano anche io. Totti è il mio primo uomo in campo. Ho sempre sostenuto che se un'idea semplice viene sostenuta da tutti diventa un'idea fortissima."

La società sta cercando di accontentarla, dopo Simplicio ecco Adriano, un altro rinforzo per la Roma

"Cerco di fare un ragionamento esterno non da allenatore della Roma. Nove anni fa questa società vinse uno scudetto spendendo tanto. Poi ci sono stati dei problemi, il presidente Sensi è stato male, è subentrata la figlia, che ha preso il comando delle operazioni. Ma questa società tra le difficoltà ha sempre cercato di fare il massimo. Negli ultimi 10 anni ha sbagliato solo la stagione dei 4 allenatori cambiati. Poi è sempre stata protagonista. E' uan società a conduzione familiare che ha fatto grandissime cose. La dottoressa Rosella sensi, conti, Pradè, loro vogliono per primi il bene della Roma quanto me, perchè sono tifosi. In altre società ci sono presidenti che hanno altri interessi, che sono appassionati di calcio ma non tifosi. La famiglia Sensi ha dato tantissimo. Capisco i tifosi che vorrebbero sempre di più. All'ultima mezz'ora siamo arrivat secondi contro una corazzata, una cosietà che ha speso tanti soldi. Certo, in questi anni sono stati commessi alcuni errori, ma solo chi non opera non sbaglia. Comunque in questi anni la Roma èsempre rimasta ai vertici del calcio italiano."

Adriano è una scommessa.

"Sarò in contatto con la società ogni giorno, ho lasciato tutti i programmi. Aspettiamo l'ufficialità. L'importante è riuscire a fare quello che abbiamo pensato. Qui ci sono bravi giocatori che hanno dato tanto, quelli che hanno giocato meno e vogliono andare via li accontenteremo. Affronteremo una stagione che sarà acnora più impegnativa di quella appena conclusa. Sappiamo quante energie toglie la Champions. Ci servono rinforzi che diano tutto. A me piacciono le scommesse, tutta la mia carrera è stata una scommessa."

Ai giocatori prima di andare in vacanza ha fatto qualche raccomandazione?

"L'importante è che si riposino. Quello che conta è la mente, recuperare voglia di ricominciare a lottare. Quando saremo a luglio non vedranno l'ora di ripartire. Il precampionato sarà fondamentale e poi partire col piede giusto."

Si ricomincia il 22 agosto con la Supercoppa, ancora contro l'Inter. Chi ci sarà quella sera sulla panchina avversaria?

"Non mi interessa, in ogni caso sarà un ottimo allenatore che guiderà una garnde squadra. Ma io penso solo alla Roma. sarà una stagione impegnativa, anche le nostre avversarie penseranno a rinforzarsi. Chi non avrà indovinato gli acquisti non andrà lontano."

La Juventus si è affidata a Del Neri.

"Gigi è un allenatore con grande esperienza. Ma oltre a lui è arrivato Marotta. E' importante avere un dirigente che sa di calcio...(ride ndr)"

E tra le altre chi vede in crescita?

"La Lazio non potrà ripetere un campionato come quello passato. Avrà risolto i suoi problemi e cercherà di rinforzarsi. Lo stesso faranno Genoa e Napoli. Non non ci faremo trovare impreparati."

Lei ha detto: "Visto che in questo gruppo ci sono bravi ragazzi, il bandito lo faccio io..." Eppure non abbandona mai il suo aplomb...

"Il bandito che c'è in me lo conscono solo i giocatori. In pubblico sono uan persona, nello spogliatoio un'altra."
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
05/08/2010 10:11
 
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Intervista a Ranieri
GASPORT (S. BOLDRINI) - La finestra aperta per accogliere in casa il ponentino. L’abbaiare del cane lupo di 14 anni, Shark, al quale è legatissimo. La moglie Rosanna che si aggira in stanza. Un pomeriggio estivo di Claudio Ranieri, allenatore della Roma dal 2009 e vicino al prolungamento del contratto fino al 2013. Ranieri, sostiene Spalletti che se Adriano è quello vero, la Roma ha raggiunto l’Inter. «Sono parole dettate dal cuore. L’Inter resta irraggiungibile. Su Adriano sono pronto a scommettere: dopo il primo mese di lavoro, sono ancora più convinto del suo ritorno ad alti livelli»

Stasera la Roma gioca a Valencia: che effetto le fa tornare in una città dove ha vissuto la parte migliore della sua carriera, vincendo tre trofei?

«L’esperienza di Valencia è stata bellissima. Ha qualcosa dell’incredibile quello che riuscimmo a fare. Si creò un legame molto forte con la città. Andiamo in ritiro nell’albergo che fu la mia casa per tre anni».

Quando Ranieri nel 2004 tornò a Valencia, ereditò il posto di Benitez: è l’uomo giusto per raccogliere l’eredità di Mourinho?

«Benitez è molto preparato. La sua caratteristica è la meticolosità. L’Inter non perderà nulla nel cambio».

Spalletti ha parlato anche di Mourinho. Ha detto che ci ha preso per il sedere: ha vinto, ha detto tutto a tutti, ha guadagnato quello che ha voluto ed è andato al Real Madrid.

«Mourinho non ci ha preso in giro. Ha vinto in Portogallo ed Inghilterra. È venuto in Italia e ha vinto tutto. Ha avuto l’opportunità di andare al Real e sfido chiunque a rinunciare ad un’opportunità come questa».

La sua griglia di partenza?

«L’Inter in pole position, le altre alla pari: Roma, Milan, Juve, Napoli, Fiorentina, Sampdoria, Palermo».

Il miglior colpo di mercato?

«Spero che sia quello della Roma con Adriano».

L’Italia è uscita a pezzi dal Mondiale: perché siamo andati così male?

«Per mille motivi. Tutte le ragioni che ci permisero di vincere in Germania dove non eravamo i più forti, stavolta ci hanno fatto perdere. In quel mese, tutto girò per il verso giusto: i rigori dati, le mosse tattiche, il clima di positività».

Si può dire che Lippi ha usato la Nazionale come un autobus: è sceso e risalito come ha voluto lui?

«Ho un’opinione, ma la tengo per me»

Prandelli è l’uomo giusto per ricominciare?

«Penso di sì. È una persona che ha idee importanti».

Anno zero del calcio italiano: quali sono le cause della crisi e quali i rimedi per superarla?

«Non confonderei il mondiale negativo della Nazionale con i problemi del calcio italiano. Il punto di partenza è la crisi economica. Sicuramente bisogna dare spazio ai giovani, ma serve la collaborazione generale. Se le squadre utilizzano i ragazzi e ai primi risultati negativi scoppia il caos, come si fa a puntare sui giovani? L’altro errore da non commettere è quello di stravolgere il nostro calcio. Abbiamo una scuola di allenatori che fa invidia: Ancelotti, Spalletti e Capello hanno vinto e stanno vincendo all’estero. Dobbiamo sostenere le cose buone e cambiare quelle negative. La prima mossa che mi viene in mente è quella di creare nei grandi club la squadra B da utilizzare nei campionati inferiori, sull’esempio di quello che accade in Spagna ed Inghilterra. Quando allenavo il Chelsea, lanciai Terry: lo presi dalla squadra B e tolsi un campione del mondo come Leboeuf».

In Italia si chiudono le porte in faccia agli immigrati e c’è poca voglia d’integrazione: esiste una relazione tra la crisi nel calcio e il momento storico del Paese?

«Un tempo eravamo una nazione di emigranti. Gli italiani non sempre furono accolti bene, ma grazie al lavoro e al sacrificio ci siamo fatti un bel nome. L’integrazione è una risorsa per il Paese e automaticamente diventa una risorsa anche nello sport. La Germania è l’esempio positivo di questo modello».

La convince questa raffica di nomine, Baggio, Rivera, Sacchi: non c’è il rischio che sia solo un’operazione d’immagine?

«Questi sono uomini di immagine, ma anche di sostanza. Non penso che vadano lì per fare i cuscinetti».

La Roma ha svolto una preparazione nuova: poca corsa e molto pallone.

«Io cominciai con Herrera che faceva solo pallone e niente corsa. Mourinho ha vinto tutto con un programma che prevedeva poca corsa e molto pallone».

Totti è già in forma.

«Il capitano è tirato a lucido. Speriamo che la salute l’assista. Lo scorso anno ha avuto diversi incidenti, ma ci ha sempre regalato pillole di grande calcio. È ancora il miglior giocatore italiano. È una di quelle specie che vanno protette e fa bene Braschi a dire che saranno puniti i tackle violenti».

Sarà l’anno di Menez?

«Sono molto contento di Jeremy e di Mexes. La Nazionale li aiuterà. Mi aspetto grandi cose».

È vero che a Parigi ha rimproverato di brutto Okaka?

«Ho rimproverato Okaka come ho rimproverato Vucinic perché bisogna comportarsi in un certo modo».

Okaka, Rosi e Greco restano?

«Penso di sì».

Le maggiori preoccupazioni in vista del nuovo anno?

«Va scongiurato l’appagamento: voglio rivedere il carattere che lo scorso anno ci ha portato a mezz’ora dallo scudetto. Il secondo timore riguarda l’allargamento della rosa. Per la prima volta nella Roma c’è un gruppo di venti giocatori di grande livello. Questo significa che in panchina e in tribuna ci saranno pezzi da novanta. Se si entra nel meccanismo che quello che conta è la Roma, andrà tutto bene, altrimenti sarà un anno difficile».

Il prolungamento del contratto è vicino?

«Ci sono altre priorità, ma restare a lungo mi farebbe piacere».

La Roma è tornata in Champions.

«La Roma deve essere un bel biglietto da visita per la città. Rappresentiamo la capitale italiana e i tifosi devono essere orgogliosi di noi».

Come ci si sente in una società che è una banca?

«Noi non avvertiamo il cambiamento, ma ai giocatori ho fatto un discorso chiaro: dobbiamo stare fuori da tutti i problemi estranei al campo».

Quanto è importante avere al suo fianco un dirigente come Montali?

«Io mi trovo bene con tutti. Con Montali c’è sintonia perché è stato tecnico e capisce le esigenze di un allenatore».

La Supercoppa è un esame?

«Una partita secca non può esserlo, ma è il primo trofeo e noi vogliamo vincerlo».


Mi è piaciuto come sempre Ranieri, sarà scontato, saranno cose che tutti si aspettano....ma a me piace questo non far nulla per sentirsi 'divo' o far parlare di se.
[Modificato da faberhood 05/08/2010 10:18]
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05/08/2010 17:28
 
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sempre schietto e sincero. e' chiaro che parla senza peli sulla lingua e quando non puo' rispondere su certe cose lo fa capire senza indugi o cazzate coprenti. bravo mister daje
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16/09/2010 14:13
 
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Sta emergendo il suo lato oscuro,ha una faccia che trasmette sensazioni negative.
E' ora di tirare fuori il carisma e rialzare la squadra senza stare a lamentarsi dei problemi;quelli li notiamo tutti,lui è pagato per risolverli.
E deve sbrigarsi a dare una caxxo di identità tattica alla squadra.
16/09/2010 14:34
 
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Re:
lucaDM82, 16/09/2010 14.13:

Sta emergendo il suo lato oscuro,ha una faccia che trasmette sensazioni negative.
E' ora di tirare fuori il carisma e rialzare la squadra senza stare a lamentarsi dei problemi;quelli li notiamo tutti,lui è pagato per risolverli.
E deve sbrigarsi a dare una caxxo di identità tattica alla squadra.




Nonostante, abbia apprezzato ( lo si evince dai post precdenti), questo tecnico.
Questo tecnico, che è stato sempre coerente e pragmatico, abbia il coraggio di trovare un modulo tattico e una soluzione a questa situazione...visto che ha 30 anni di esperienza.
Ma se la situazione è insanabile, con i dirigenti e con i clan dei calciatori, si dimetta e faccia chiarezza senza le dichairazioni di facciata ( campi di Trigoria, ridimensionamento, ecc..)
Dica chiaramente che nella sua campagna acquisti ci dovevano essere esterni, che dare via quelli che avevamo è stato uno sbaglio, che se ci sono problemi con i campi di allenamento , si può allenersi alla Borghesiana, al Flaminio , all'Olimpico, nel frattempo ch e si mettono a posto i campi.
Che si crei un'unità di intenti...senza mezze verità e parole non dette....ma come faceva parlare di sè per la schiettezza?
Se ciò non può farsi , se i problemi sono insanabili, allora sarebbero più salutari le dimissioni.
Non sò chi possa essere il sostituto, ma mi aspettavo una risposta da allenatore...finora ho visto un Selezionatore/Osservatore che non serve a questa squadra.
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