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Lo stadio

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2024 17:34
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08/10/2009 16:11
 
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Re: Re:
lucaDM82, 08.10.2009 15:57:



Ha detto Malagò che cade dalle nuvole.






cascasse dalla piattaforma dei dieci metri in una piscina... senz'acqua! [SM=g27997]

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08/10/2009 23:00
 
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eccone un altro.

http://www.romanews.eu/news.asp?newsID=14110&pag=2

ROMA, IDEA MEZZAROMA: 'UNA CORDATA PER AFFIANCARE I SENSI'
pubblicata giovedì 8 ottobre 2009

"Una cordata di imprenditori che, partendo dalla realizzazione dello stadio della Roma e di tutto il resto (1), fornisca un appoggio alla Roma, il cui assetto proprietario immediato dovrebbe rimanere lo stesso perché la famiglia Sensi ha dimostrato spirito di sacrificio immenso per la Roma, e possa consentire una salubrità dei conti della Roma tale che un eventuale passaggio di quote in futuro non sia minimamente traumatico, anzi, possa diventare un plusvalore". Massimo Mezzaroma, parlando all'agenzia Dire a margine della presentazione del countdown dei Mondiali maschili di volley a Roma (2), si dice disponibile ad entrare nella Roma, ma non da solo né come proprietario.

Il costruttore edile chiede ai suoi colleghi del settore di "fare sistema", prendendo come spunto l'occasione della costruzione dello stadio Franco Sensi, e per quanto riguarda il loro inserimento all'interno della società giallorossa avanza la proposta di creare "per questi costruttori una figura, un posto nella gestione della Roma ma non che questi siano i nuovi proprietari della Roma. Si tratterebbe di un affiancamento, di darsi una mano. Facendo sistema, riuscire a creare una stabilizzazione dei flussi di cassa della Roma, a darle quei milioni di euro all'anno che servono per mandare avanti la squadra".

[dire.it]

mio nonno una volta mi disse: patric, devi imparare ogni giorno il significato di una nuova parola. oggi ho imparato che l'instigazione alla creazione di un'organizzazione criminale di stampo mafioso si chiama "fare sistema". grazie (mezza)roma!


(1) quale sarebbe "tutto il resto"?
(2) chissà chi ci mangia? aspetta, fammi indovinare.

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09/10/2009 00:07
 
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Ogni tanto ricicciano i Mezzaroma.Sparissero pure loro.Mezzaroma,Angelucci,Toti(!),i Caltagirone(vade retro),sempre gli stessi.Ora pure quel ficcanaso di Scarpellini.
Questo stadio serve a far restare in vita il male della Roma,dunque chi vuole lo stadio(tifosi,giornalisti,pifferai radiofonici) e chi addirittura favorisce la sua costruzione(i politici e gli imprenditori su),sono nemici della Roma.Punto.Bisognerebbe martellare sui Sensi a oltranza,le radio hanno smesso e non devono farlo.No allo stadio coi Sensi.Non bisogna rassegnarsi.

Ricordo quel senza fegato di nisi poche settimane fa:"Ma perchè ce l'avete tutti coi palazzinari?Sembra una cosa brutta:quello è un palazzinaro!Embè?Che male c'è?Ma basta!!". [SM=g27993]
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09/10/2009 00:08
 
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E aggiungo.Oggi la notizia del ritorno di Angelini non ha avuto spazio e guarda un po',spunta mezzaroma col sistema...
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09/10/2009 12:39
 
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Re:
BeautifulLoser, 08/10/2009 23.00:

ROMA, IDEA MEZZAROMA: 'UNA CORDATA PER AFFIANCARE I SENSI'
pubblicata giovedì 8 ottobre 2009



Preferisco la corda anche in questo caso.


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09/10/2009 23:12
 
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della serie "istigazione a delinquere".

http://www.romanews.eu/news.asp?newsID=14120&pag=2

MALAGÒ: 'IN ITALIA CI VORRANNO ANNI PER FARE LO STADIO DELLA ROMA'
pubblicata venerdì 9 ottobre 2009

Giovanni Malagò, presidente del comitato organizzatore dei mondiali di nuoto del 2009, a Radio Incontro: "In Italia se cammini con la regolarità delle nostre leggi (1) per fare lo stadio della Roma ci vorranno tantissimi anni. Guardate che cosa è successo a me (2) e all'Aniene per quanto riguarda l'impiantistica sportiva. Noi abbiamo un mutuo di oltre 18 milioni di euro e ci hanno messo i sigilli alla struttura. Sono amareggiato". Sul suo tifo per la Roma: "La Roma per me è una patologia e sono sempre accanto alla mia squadra del cuore. Il progetto è bellissimo, è normale che la Roma come ogni società che vuole crescere debba pensare ad un impianto di proprietà. È chiaro che non potrà bastare lo stadio, ma serve qualcosa costruito intorno (3). Ed ecco che si apre la battaglia tra i costruttori. Il mio nome all'interno di una cordata per l'acquisto della Roma? Non ne so davvero nulla ed ho altre cose per la testa...".

hai altre cose per la testa... e spero che prestissimo tu abbia anche dei cazzi grandi come degli zeppelin su per il culo! [SM=g27997]

(1) citando uno slogan del terzo reich: "von berlusconi lernen, heißt siegen lernen!" ormai in italia è segno di coraggio dichiarare pubblicamente che si infrangono le leggi di proposito.
(2) se questa non è un'ammissione di colpa, cos'è?
(3) pensando ad "a modest proposal" di jonathan swift: perché non costruirci fosse comuni per delinquenti come malagò?

[Modificato da BeautifulLoser 09/10/2009 23:19]

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09/10/2009 23:58
 
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si torna a passi da gigante all'ancien régime.

http://www.romatiamo.net/?page=show&articolo=5211

Scarpellini: l'ultimo dei palazzinari è il Re Sole delle corse
07/10/2009 11:48

IL ROMANISTA (Stinchelli) - Ma chi è questo Scarpellini?: da un paio di settimane l'interrogativo corre di bocca in bocca nel pettegolezzaio della città più chiacchierona d'Italia. La risposta è decisa quanto vaga: "Un palazzinaro". A Roma, equivale a dire tutto e niente. Nel senso che i costruttori edili, dai Torlonia in giù, prima sotto l'ala dei papi poi, venuta la Repubblica, sotto quella dei sindaci, hanno sempre goduto fama di grande esclusiva ricchezza, ma, soprattutto, di un rispettoso riserbo. Eh, sì, perché in una città quale l'Urbe, a voler praticare con successo l'edilizia, che novanta casi su cento si traduce in feroce competizione di speculatori, occorre poter contare sulle bocche cucite. Ancor prima che sul finanziamento bancario. Chi s'intende di cose romane avrà notato che dei 'palazzinari', in città, si parla, sì, ma con fare sornione e allusivo. In genere, si mormora. Va detto, per capirci bene, che questi uomini del mattone, grandi fusti dell'unica vera industria romana, fanno del loro meglio per aderire alla regola del silenzio: meno se ne parla, più appalti si ottengono.

Ora, Sergio Scarpellini, che è palazzinaro dell'ultima generazione (molto prima vengono e con maggior storico prestigio i Caltagirone, i Mezzaroma, i Parnasi & Calò), ha provveduto con grande impegno a riguadagnare le prime piazze: immobiliarista e costruttore, pur di farsi avanti, si è improvvisato gestore di locali e mense al servizio del Parlamento. Sempre rispettosissimo, anche lui, della regola canonica: pur che non si parli troppo di voi. Come si spiega allora il gran ciacolare (il primo a stupirsene è lo stesso Don Sergio) che da un po' si fa intorno alla sua riservata persona? Ma è chiaro: è lui che ha fornito il terreno su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma, e quando viene in ballo la Magica non c'è più riserbo che tenga: si scatena il finimondo. Si avventano come falchi da ogni parte i media e il povero Don Sergio s'interroga e mi interroga: "Ma guarda che mi doveva capitare?" Scarpellini e il sottoscritto si conoscono da tempo per via di un debole in comune, quello delle corse. Debole? Si fa per dire. Lui foraggia, sereno e imperturbabile, quasi 200 purosangue distribuiti tra Capannelle e San Siro, affidati alle cure di sei o sette allenatori. Io, dal mio cantuccio, mi ostino da tutta una vita a inseguire, ostentando arie da poeta del turf, vincenti sempre più inafferrabili. In compenso, siccome l'ippica ha il gran pregio di 'agguagliare le regge alle capanne', quando uno dei campioni della Nuova Sbarra (si chiama così la scuderia di Don Sergio) vince, io vengo ammesso al brindisi di rito alla tavola del proprietario in estasi. Va ora detto che a tavola Scarpellini è sempre bien entouré. Sì, perché, specialmente al galoppo, le corse conservano o almeno cercano di conservare le costumanze di un tempo. E le distanze che, però, repentinamente cadono in caso di vittoria. Ora si parla e si mormora in giro di uno Scarpellini, spietato imprenditore in attesa che Alemanno e Marrazzo facciano con le loro favorevoli delibere lievitare il prezzo della Monachina. Ce lo s'immagina con la grinta dentata dello squalo, col piglio dispotico e satanico del tycoon, in procinto di scattare sulla preda. Probabilmente, sarà anche così. Sta di fatto che io, ospite della tavola scarpelliniana al ristorante di Capannelle, me lo figuro in tutt'altro atteggiamento. In maniche di camicia (si libera appena può, sotto lo sguardo orripilato del grand patron Enzo Mei, del blazer d'ordinanza), rosso nel volto da puffo benefico, si protende verso lo stuolo degli amici plaudenti. E dovreste vedere il gesto, sovrano davvero, con cui libera la boccia dal tappo per dar sfogo allo zampillo dello champagne: un palazzinaro?, macché il Re Sole alla tavola del Grand Condé. Sto esagerando nell'enfasi? Più che probabile, dato che io di Don Sergio sono amico ed assertore, dato che sovente, su suo consiglio, arrivo à toucher un joli gagnant. Inclino per tanto a vederlo nei panni del compagno di avventure turfistiche e non in quelli (che probabilmente veste, sennò come farebbe a mantenere tanti cavalli) dello spietato imprenditore che, fiutato l'affarissimo, va ora in giro con la favoletta della Roma da salvare. E mi riesce ancora più difficile credere alle sue parole, quando dice: "Se alla Sensi la cordata non riesce, io il terreno me lo riprendo!" Di contro, conoscendolo, sono portato a credere che per Rosella, che vede come una fanciulla gracile ma capace, nutra una forte, paterna simpatia. E non me la sento neppure di pensare che, constatando la bontà delle mosse con cui la gracile fanciulla ha messo d'accordo il diavolo col padre nostro, Veltroni con Letta prima e poi Alemanno con Marrazzo, si sia ritratto disgustato. No, non è il tipo. Se si trova a tavola, ne approfitta, con garbo.


alla fine restano un dubbio e due certezze.
il dubbio: fa più schifo il padrone o il lecchino del padrone?
la prima certezza: tempo due settimane e già bisogna rimpiangere la riapparizione de "il romanista". speriamo che il ritorno sia di brevissima durata e che questa volta "le famiglie" de "il romanista" muoiano veramente di fame, risparmiandoci un'eventuale terza puntata.
la seconda certezza: applicare la shari'a e mozzare le mani a certi giornalisti non è una minaccia per la libertà d'espressione.

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11/10/2009 01:00
 
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della serie "la piscina come diritto costituzionale"...


http://roma.repubblica.it/dettaglio/mondiali-di-nuoto-responsabile-di-uno-dei-circoli-minaccia-suicidio/1744409


Mondiali di nuoto, responsabile di uno dei circoli minaccia suicidio



I sigilli apposti ieri ai loro impianti sportivi per presunti abusi edilizi compiuti per la realizzazione di impianti destinati ai Mondiali di nuoto 2009 sono stati una doccia fredda. E così i direttori di due centri sportivi della capitale, il "Roma team sport" e la "Polisportiva Città futura", due degli undici impianti sequestrati dalla Procura di Roma, sono saliti sul tetto delle strutture per protestare contro i sequestri. Ed hanno minacciato il suicidio.

Sorpresa mista a rabbia sono i sentimenti che prevalgono tra i dipendenti e i clienti dei circoli, dalle zone periferiche ai quartieri "bene" della Capitale. Tanto che Michele Anastasio Pugliese, presidente dell'Antico Tiro a volo, circolo tra i più in della Capitale, nel cuore dei Parioli, ha pensato di inviare una lettera a tutti i soci, tra i quali nomi molto noti nella capitale, per "spiegare la verità, per dire che noi siamo onesti". Malumori anche tra i clienti dell'Aquaniene, dove si allena anche la campionessa di nuoto Federica Pellegrini: alcuni hanno chiesto indietro i soldi degli abbonamenti, altri hanno annunciato che intendono protestare per le strade di Roma. Ma dal circolo assicurano: "Confidiamo soltanto nella giustizia sperando che questa vicenda si concluda presto, perchè siamo in regola".

Per tamponare una situazione che getta nella disperazione i circoli sequestrati, il Comitato Regionale Lazio, su invito della Presidenza della Federazione Italiana Nuoto, ha annunciato che metterà a disposizione, le sue piscine per ospitare gratuitamente le attività sospese negli undici impianti interessati.

Un'esasperazione che oggi è culminata in due casi in una protesta plateale: a cominciare è stato Maurizio Perazzolo, titolare del "Roma team sport', nel quartiere periferico Torrino, che è salito sul terrazzo dell'impianto sportivo e da un'altezza di una ventina di metri ha minacciato di lanciarsi nel vuoto. Sotto si è raccolto un centinaio di dipendenti della struttura. "Il sequestro è ingiusto - ha gridato dal megafono il responsabile del circolo - questa struttura è regolare".

Dal centro spiegano "il sequestro di ieri è un danno enorme per noi. I nostri clienti sono molto arrabbiati".

Stessa forma di protesta è stata scelta da Fabio Cantoni, presidente della "Polisportiva Città Futura", centro adiacente all'ex Fiera di Roma, che è salito sul tetto del circolo. "Io non scendo. Resto fermo qui fino a quando non verranno a togliere i sigilli", ha detto.

Intanto si muove il Campidoglio. In comune c'è stato un incontro tra il sindaco Gianni Alemanno e il delegato allo sport Alessandro Cochi per arrivare ad "un dissequestro degli impianti sportivi quanto più rapido e per consentirne l'uso".

(09 ottobre 2009)


e allora buttate de sotto, laziale maledetto!


comunque se da domani al bar non mi danno il cappuccino aggratisse, mi lancio nel vuoto anch'io. con un doppio carpiato con avvitamento, ci mancherebbe altro.

[Modificato da BeautifulLoser 11/10/2009 01:20]

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11/10/2009 20:07
 
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Re:
BeautifulLoser, 11/10/2009 1.00:


e allora buttate de sotto, laziale maledetto!


comunque se da domani al bar non mi danno il cappuccino aggratisse, mi lancio nel vuoto anch'io. con un doppio carpiato con avvitamento, ci mancherebbe altro.





aahuahuahuahuhuahua......ahuahuahuahuahuahuhuahuahuauhahua


io vojo c.ronaldo e messi......
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13/10/2009 19:02
 
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in tedesco di alcune cose si dice: "unnötig wie dem papst seine eier" (superfluo come le palle del papa). vulpis è un personaggio che rientra pienamente in questa categoria.


VULPIS IN FUNDO: LO STADIO DELLA ROMA È VITALE, MA È IL SISTEMA ITALIA A NON ESSERE PRONTO
pubblicata martedì 13 ottobre 2009

Semplice opportunità immobiliare o stadio dei sogni? (1) È questa la domanda che molti addetti ai lavori si pongono relativamente al progetto del nuovo stadio "Franco Sensi" (prossima casa dell'A.S. Roma), gioiello tecnologico da 55 mila posti a sedere (estendibile fino a 60 mila unità) (2), che si presenta, nei disegni dei suoi ideatori (lo studio GAU ARENA), come un impianto "unico al mondo".

I numeri, sulla carta, raccontano di un progetto capace di generare 50 milioni di euro di ricavi annui, seguendo in questo modo il modello di entrate da stadio dei club inglesi della Premier League (3). Al momento le istituzioni locali (in primis comune e regione Lazio) si sono dette favorevoli all'iniziativa (4), ma deve ancora partire l'iter delle diverse approvazioni burocratico-amministrative (5): a livello di mobilità, trasporti, urbanistica e di impatto ambientale della struttura sul territorio (localizzata nell'area di Massimina).

Da pochi giorni poi è passato al Senato (in seduta deliberante e all'unanimità) il DDL Lolli-Butti sull'impiantistica sportiva (6). Dovrebbe essere il volano per accellerare (7) il processo di ringiovanimento dell'impiantistica tricolore. Ma gli effetti del KO del Premier Silvio Berlusconi sul LODO ALFANO sono tutti da valutare e capire. È chiaro che in caso di scioglimento delle Camere (in caso di crisi e caduta del Governo) questo processo di modernizzazione rischia di fermarsi. Procastinando (7), chissà quando, la partenza dei progetti di molti stadi (come per esempio nel caso dell'A.S. Roma) e mettendo una pietra tombale sulla futura candidatura italiana ad EURO 2016. (8)

Marcel Vulpis
direttore responsabile agenzia stampa
www.sporteconomy.it


praticamente vulpis ci vuole dire che il lodo alfano è una conditio sina qua non per la "prossima casa della roma". secondo lui, il problema del "sistema italia" è il resto di legalità che ancora persiste e resiste ostacolando il grande processo di modernizzazione avviato da berlusconi. poco importa che il ddl sia trasversale e approvato all'unanimità, come lo stesso vulpis aveva appena scritto una frase prima di arrivare al punto che più gli preme: quello della propaganda per il sistema berlusconi. tanto si rivolge a persone (?) la cui capacità percettiva non supera il limite di una singola frase.


(1) propongo una terza possibilità: stadio degli incubi e delle in-cubature, delle inculate e delle in-colate di cemento.
(2) e nelle partite di champions league si riducono a 45.000 posti? infatti non ho mai visto uno stadio in europa, in cui, per le partite di champions, il numero dei posti si estende.
(3) esempi e numeri, per favore. 50 milioni di euro mi sembrano un po' esagerati.
(4) sarò strano io, ma a me non sembravano tanto favorevoli.
(5) questo processo di approvazione è una cosa normale in tutti i paesi civili.
(6) il decreto di legge lolli-butti bisogna guardarselo da vicino. tutti ne parlano come della panacea di tutti i mali, ma nessuno ne spiega mai il contenuto che, a prima vista, sembra agevolare più la speculazione che l'impiantistica sportiva.
(7) accelerare con una l, procrastinare con la r. certi errori non li faccio nemmeno io che l'italiano lo parlo e lo scrivo come terza lingua. ma manco dopo mezza bottiglia di tequila.
(8) non ti preoccupare, vulpis in fundo ar cesso, potrai goderti i giochi olimpici a palermo. già vedo lo slogan: "giuochi nostri".

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Vabbè,su Vulpis sorvoliamo,è come sparare sulla croce rossa. [SM=g27987]
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13/10/2009 19:21
 
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per l'inaugurazione dello stadio "franco sensi" propongo già adesso di invitare il ministro dello "sviluppo economico" claudio scajola. potrà riproporre il discorso fatto lo scorso anno alla centrale elettrica di torrevaldaliga nord a civitavecchia.

aveva salutato l'apertura dell'impianto con queste parole: "dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro".

ovvio che davanti allo stadio si farà anche un monumento all'operaio caduto come effetto collaterale sopportabile.

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Re:
lucaDM82, 13.10.2009 19:06:

Vabbè,su Vulpis sorvoliamo,è come sparare sulla croce rossa. [SM=g27987]




in alcuni casi non c'è convenzione di ginevra che tenga. a me un ak 47!!! [SM=g27997]

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PRES. CREDITO SPORTIVO: ´INTERESSATI A FINANZIARE LO STADIO DELLA ROMA´

pubblicata mercoledì 14 ottobre 2009

Il Presidente Credito Sportivo Andrea Cardinaletti in un'intervista a Roma Uno: “Noi Siamo molto interessati ai progetti di Roma e Lazio, come siamo interessati a tutti i progetti che riguardano i nuovi stadi perché come ente pubblico siamo concentratissimi insieme al Governo nelle iniziative che porteranno all’approvazione della legge sugli stadi che è passata in Senato qualche giorno fa e che ora andrà in Parlamento, e che saranno centrali per lo sviluppo la candidatura del nostro paese per gli Europei del 2016. Non abbiamo ancora una capacità di esprimere un giudizio nel merito perché ancora non abbiamo visto il progetto e quindi analizzarlo nel dettaglio. Il giorno della conferenza stampa di presentazione del progetto ho parlato con la dottoressa Sensi che mi aveva invitato all’evento cui non ho potuto partecipare perché impegnato altrove. In quell’occasione ci siamo presi l’impegno di incontrarci a breve per sederci intorno ad un tavolo e valutare nel dettaglio l’iniziativa. La nuova stagione dell’approccio ai nuovi impianti va costruita attraverso progetti di autosostenibilità dell’impianto nel senso che un impianto sportivo va costruito anche sulla base di attrarre ricavi e quindi di essere sostenibile. Noi non abbiamo un tetto sui finanziamenti da destinare allo stadio della Roma. Il tetto è stabilito in relazione alla valenza del progetto stesso. Possiamo anche finanziare il 100% di un’iniziativa, se l’iniziativa ha una sua sostenibilità. Se il progetto ci convince non abbiamo limiti di finanziabilità. La prossima tappa è incontrarsi per fare il punto ed entrare nel merito del progetto e della sua configurazione. Noi non poniamo alcun limite tassativo al fatto che lo stadio venga costruito dalla società o da un’altra società più o meno satellite della società di riferimento. Tutti coloro che possono portare valore per arricchire un progetto sono ben accetti. Mi riservo di entrare nel dettaglio dell’operazione quando ne conosco con più esattezza i dettagli. Credito Sportivo non subisce alcun tipo di condizionamento dalle partecipazioni del sistema bancario che sono partecipazioni di minoranza. Credito Sportivo è una struttura pubblica che ha una governance di tipo pubblico per cui gli indirizzi sul nostro operato li esercita la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il sottosegretario Grimi quindi non abbiamo assolutamente nessun tipo di interferenza che può riguardare le partecipanti private al nostro capitale. Nel nostro paese noi realizzeremo i nuovi stadi se avremo la capacità di creare tanti pezzi unici. La procedura, il percorso tecnico attuato dalla Juventus è sicuramente interessante. L’importo esatto che ci hanno chiesto è 50 milioni di euro per un totale di un investimento di circa 125 milioni di euro. Si tratta veramente di un’operazione straordinaria dal punto di vista progettuale. Ho parlato anche col presidente Lotito, così come con la Sensi. Ancora non ho visto il progetto nel dettaglio. Il presidente Lotito ha sicuramente anche lui le idee molto chiare. Diciamo che comunque i due progetti sono allo stesso livello."

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02/11/2009 16:37
 
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Cara Rosella.....te piace proprio spara le cazzate.
Manco te vergogni piu'...organizzi le conferenze stampa per dirci cazzate e tenere buoni quei 4 coglioni di tifosi romanisti che non capiscono un cazzo.

"Gli stadi saranno più moderni, ma anche multifunzionali. Il testo della legge non prevedeva l'accordo di programma, che permette ai Comuni di approvare delle varianti ai piani regolatori vigenti, e non teneva conto dell'impatto ambientale. Con il ddl sugli stadi, che la Camera si accinge ad esaminare dopo il via libera del Senato, non sarà possibile costruire impianti sportivi senza prevedere, nel piano di fattibilità l'impatto paesaggistico". Lo ha detto Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali, a Radio Anch'io lo Sport, a proposito della legge sugli stadi di calcio. "Capisco le esigenze dei club di entrare in possesso dei propri stadi - ha aggiunto - ma bisogna anche considerare che si sta parlando di altre cose. Io, di recente, sono entrato in conflitto con la Roma, che ha presentato il progetto dello stadio senza che noi sapessimo nulla. Prima di organizzare la conferenza stampa bisognava sapere di cosa stavamo parlando. Il progetto-stadio della Roma non è in alto mare, non è proprio in mare. Non abbiamo ancora nessuna carta e poi il terreno individuato per la costruzione dell'impianto ha dei vincoli archeologici. Dobbiamo metterci attorno ad un tavolo e verificare quello che è possibile fare. A Roma è stato appena approvato il piano regolatore, dobbiamo subito andare in deroga? Bisogna essere più rigorosi e seri. Dobbiamo tenere conto dell'appuntamento degli Europei del 2016, ma questo non ci autorizza ad approvare qualsiasi cosa. Per i Mondiali di Italia '90, ad esempio, sono stati realizzati degli stadi che già a quel tempo non avevano i requisiti necessari".
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"Non dimentichiamoci che l'Italia è candidata anche gli Europei di calcio e senza questi due stadi (della Roma e della Lazio) non possiamo nemmeno competere". Lo ha detto il sindaco Gianni Alemanno in merito agli stadi della Roma e della Lazio. "Non stiamo frenando - ha detto - stiamo aspettando la legge nazionale che darà un criterio uguale per tutte le città e a quel punto la strada sarà chiara. A Genova c'è un bell'esempio fatto in project financing e penso che con serenità, coinvolgendo tutti compresa la sovrintendenza - ha concluso - si possa arrivare ad un risultato del genere".


Patetico, ridicolo, cazzaro...italiano.
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certo che su sta storia stanno a fa a gara a chi dice cose più assurde, o ridicole, o...

mò Alemanno che "minaccia" il piano europei...
ma ce lo vedete? e dall'alto di quale superpotere poi...

chiacchiere come al solito. oggi è toccata a lui. per domani, avanti il prossimo...


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18/03/2010 19:12
 
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Zavanella: "Aspettiamo la legge sugli stadi tra aprile e maggio"

Romagiallorossa.com

Prosegue a ritmo serrato il lavoro per la realizzazione dello stadio “Franco Sensi”. [SM=g27987] mi immagino,come no) [SM=g27987] Romagiallorossa.com ha ascoltato il progettista dell'impianto, l'Architetto Gino Zavanella, che ha fatto il punto della situazione

Architetto, come procede l'iter per la realizzazione del 'Franco Sensi'?
“L'iter sta continuando. Aspettiamo l'approvazione della legge sugli stadi e poi procederemo. Noi tentiamo di essere informati tramite la Lega Calcio e il Parlamento e, in concerto con queste istituzioni, cerchiamo di lavorare nel miglior modo possibile”

Quando verrà approvata la legge sugli stadi?
“Credo prima della decisione dell'Uefa sull'assegnazione degli Europei 2012. Conviene a tutti presentare una legge sulla ristrutturazione degli stadi e sarebbe un grande aiuto per l'Italia. Se dovessi dire una data, penso tra aprile e maggio”.

E a quel punto?
“A quel punto partirà l'iter con tutto quello che ne consegue, cioè chiedere i permessi, le approvazioni, i visti, ecc.”

Si è parlato in questi mesi di zone diverse da quelle della Massimina. E' cambiata la zona nel frattempo?
“Che io sappia no, ma questo non lo dovete chiedere a me. Noi stiamo lavorando per la zona prescelta e non ho avuto indicazioni diverse da quelle che mi erano state assegnate in precedenza”.
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25/07/2010 19:19
 
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Giro improvvisamente cambia idea...
STADIO FRANCO SENSI, ON. GIRO: ´POSSIBILE CHE LA ROMA REALIZZI IL NUOVO STADIO NEL 2013´



«Domani convocherò il direttore generale regionale del Lazio per i Beni Culturali, Federica Galloni, per verificare tutti i dettagli di natura paesaggistica e ambientale implicati dal progetto di un grande impianto sportivo». Lo afferma il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro parlando del progetto di un nuovo stadio della Roma e del Lazio nella Capitale. Giro lancia anche la proposta di un concorso di idee via mail e internet per trovare il nome allo stadio (ma la Roma sembra decisa ad intitolarlo, quando lo avrà, all'ex presidente Franco Sensi) e si dice fiducioso che si possa arrivare alla sua realizzazione nel 2013. «Sono valutazioni - spiega - che dovremo confrontare in un tavolo condiviso con il sindaco di Roma Alemanno e con il Comune di Roma, che dovranno gestire un eventuale accordo di programma e le prescrizioni dettate dagli strumenti urbanistici del piano regolatore della Capitale». «Sono ottimista. Roma - aggiunge Giro - potrà avere un suo nuovo straordinario stadio anche in tre anni se lavoreremo insieme, Governo, Comune e Regione. Io ci credo e spero che ci credano anche i miei interlocutori del Comune e della Regione»

(Ansa)

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regalino finale ai Sensi?
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10/12/2010 11:00
 
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Intanto in Inghilterra..


Nostalgia dei vecchi stadi
"Ridateci i posti in piedi"




Il "terracing", scomodo ma economico, era uno dei simboli del calcio inglese, ma è stato abolito per motivi di sicurezza dopo la tragedia di Hillsborough di 20 anni fa. Ora un deputato ha presentato un progetto di legge per modificare il divieto, prendendo esempio dalla Germania


LONDRA - Erano uno dei simboli del football inglese: i settori degli stadi con posto solo in piedi. Erano scomodi, ma economici. Soprattutto erano il luogo in cui la passione diventava collettiva, dove nascevano i cori ed esplodeva la gioia per un gol o per una vittoria, dove si soffriva insieme per le sconfitte. Il "terracing", alla lettera vuol dire "terrazzato, spianato", fu messo al bando vent'anni fa dopo una serie di incidenti, culminati nella tragedia di Hillsborough nel 1989, quando quasi 100 fan del Liverpool morirono schiacciati in un pandemonio di corpi. I posti in piedi diventarono il simbolo di tutto quello che non andava nel calcio: gli ultrà, la violenza, l'estremismo. E la regola che ha obbligato tutte le squadre della Premier League e della Championship (la serie B inglese) ad avere stadi con posti esclusivamente a sedere ha dato ottimi risultati: arene sempre piene, violenza pressoché scomparsa, andare alla partita come a teatro.

Ma adesso i tifosi d'Inghilterra rivogliono indietro le loro "terrazze". Già da tempo, attraverso la Football Supporters' Federation, chiedevano che almeno una parte degli stadi fosse riservata ai posti in piedi: una preferenza espressa dal 90 per cento dei 180 mila membri dell'associazione degli appassionati. Ora un deputato liberaldemocratico, Don Foster, ha presentato un progetto di legge in parlamento per modificare il divieto di vent'anni or sono e reintrodurre i settori per spettatori in piedi. Due i motivi: la possibilità di spendere meno per
andare allo stadio e la voglia di ritrovare l'atmosfera magica delle gradinate di stadi famosi come l'Old Trafford e Highbury, in cui il pubblico diventata una sorta di dodicesimo giocatore, tanto si faceva sentire la sua influenza.

"I posti in piedi furono aboliti per ragioni di sicurezza", dice Malcom Clarke, presidente della federazione tifosi, "ma non furono di per sé i posti in piedi a provocare Hillsborough. Quella tragedia fu causata dalla confusione, da uno stadio male costruito e male organizzato, dal disordine sugli spalti. Ora esistono nuovi modelli di design per i settori in piedi, con barriere che eviterebbero improvvisi spostamenti di un grosso numero di spettatori da una parte all'altra, con uno spazio previsto per ciascuno spettatore, perfino con seggiolini reclinabili da usare all'occorrenza. Senza contare che le telecamere a circuito chiuso garantiscono contro i facinorosi tanto in piedi quanto seduti". Un particolare importante, quest'ultimo: qualunque decisione prenda l'Inghilterra, infatti, la Uefa proibisce tassativamente i posti in piedi per le gare di coppa.

Ma in Germania varie squadre fanno appunto così: hanno settori in piedi per la Bundesliga, il campionato nazionale, che vengono rapidamente trasformati in posti a sedere per le partite internazionali di Champions o di altre coppe. "E se lo fanno i tedeschi, che in materia di sicurezza sono anche più rigidi, possiamo farlo anche noi", commenta Clarke. Facendo notare che alle gare interne dello Schalke, una squadra che appunto ha una parte di posti in piedi, si può comprare un biglietto per meno di 10 euro, mentre i posti seduti della Premier League costano molto di più.

Sembra tuttavia difficile che le "terrazze" tornino tanto presto. Il ministro dello Sport britannico, Hugh Robertson, osserva: "La Premier League e la Championship sono soddisfatte del sistema attuale. Non prevediamo cambiamenti nel prossimo futuro". Costando di più, in effetti, i posti a sedere hanno contribuito ad allontanare dagli stadi gli ultrà più scatenati. Il pubblico delle partite è cambiato, ci sono più donne, più bambini, più classe media. Arrivando all'ultimo momento, come a teatro appunto, perché ciascuno ha il suo posto riservato, gli animi si scaldano di meno, non si crea l'atmosfera ribollente di odio che talvolta distingue le partite in altri paesi. E in ogni caso, nonostante i biglietti siano più cari, gli stadi inglesi sono sempre pieni, un segnale della salute del calcio in questo paese. Rimane la nostalgia per il football di un'altra epoca, quando i giocatori facevano il bagno tutti insieme in una grande vasca bevendo birra dopo le partite, e il pubblico pestava i piedi come una furia della natura sulle "terrazze" del Manchester United, del Liverpool, dell'Arsenal.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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