Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
giove(R), 03/12/2009 11.58:
righetti era giovanissimo non aveva ancora alle spalle stagioni, o mezze stagioni da titolare. in difesa se non ricordo male quando mancava n titolare entrrava più Nappi che Righetti.
certo senza l'intuizione di Di Batolomei libero (permessa appunto dal fatto che Vierchowod era una freccia che chiudeva per due) probabilmente Righetti avrebbe avuto più spazio.
secondo me Vierchowod era molto più forte di Samuel. e per risponderti, proprio come marcatore puro. era forte e veloce, ma veloce è dire poco. samuel è forte, non veloce.
quanto alla regola del retropassaggio ognuno è figlio della sua epoca, un Samuel sarebbe stato più facilitao allora, come un Vierchowod si sarebbe adattato oggi.
anzi, parlando non in generale, ma in particolare, proprio Samuel è uno che la nuova regola la prende "con le molle" della vecchia scuola.
infatti Samuel è proprio quello che quando vede le brutte la palla la spazza via come il Bergomi dei vecchi tempi. e fa anche bene.
senza dimenticare Aldair cmq..Samuel e Vierchowood li abbiamo visti in squadre fortissime, fase difensiva specie quella di Capello curata in ogni dettaglio. Aldair si è fanno 13 anni di Roma e solo a fine carriera ha avuto la possibilità di giocare al fianco di campioni..barcamenandosi per anni tra i vari Annoni,Comi, Lanna o rischiando di esporsi a brutte figure come con Zeman. Ne ricorod di partite in cui vedevi uno che con eleganza andava in anticipo, chiudeva, rilanciava, non facevi in tempi a goderti l'applauso che la palla finiva a Piacentini, Cappioli e via dicendo e tornavi in sofferenza.
Ha giocato a 3 a 4 a 5, per me resta un grande campione e la consapevolezza della sua forza forse è stata maturata proprio negli ultimi anni quando veniva chiamato in causa da Capello.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola