giove(R), 06/11/2009 15.10:
Dario Bonetti era forte, ogni tanto però o aveva l'amnesia oppure dava in escandescenze. tipo Mexes a buoni livelli (non l'ultimo), piedi migliori poi ma non troppo.
una delle sue cappelle maggiori, forse La Cappella, basta rivederti l'1-0 del Liverpool in "quella finale": Tancredi va in presa alta, subisce la pressione dell'avversario, perde palla, arriva Bonetti che può fare qualsiasi cosa, e la spazza...in testa a Tancredi per terra. da lì rimpallo appoggio al centro e gol.
ha fatto una buona carriera ed è migliorato con gli anni, eliminando, ma mai del tutto, certe pecche.
Vierchowod è il più forte difensore che ricordi della Roma. non c'è Samuel, non c'è Aldair che tengano.
permise a Dibba di fare il libero, e forse con Aldair sarebbe andato molto bene perchè anche lì avrebbe conpensato un pò della lentezza del brasiliano. però credo che Aldair avrebbe preso molti, ma mooolti calci in culo da Vierchowod alla prima giocata fine, figuriamoci alla prima distrazione.
Fortissimo quel Vierchowod, ma Di Bartolomei libero l'anno dello scudetto se nn sbaglio fu una soluzione parziale e alternativa a Righetti..Venne criticata quando perdemmo con un gol di Mancini contro la Samp. Certo la sua velocità inseme alla forza fisica era impressionante. Cmq non se come marcatore sia meglio del miglior Samuel anche perchè la regola del passaggio all'indietro al portiere ha inciso troppo sul ruolo di centrale difensivo oltre che del portiere stesso. Anche solo da un punto di vista di interpretazione dell'azione difensiva in sè, te la cavavi con l'appoggio all'indietro 9 volte su 10 e quell'azione era applaudita, adesso non è piu' cosi, anzi, spesso se lo fai, metti in difficoltà il portiere e il pericolo non lo eviti.
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola