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SENSI VATTENE!!(ERA ORA!!!)

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2011 19:57
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22/04/2009 22:16
 
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ROMA, L´OFFERTA ESISTE, MA I SENSI VORREBBERO RIMANERE [SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g27996]

La voce che fino a ieri si sussurrava in ambienti economici è diventata nelle ultime ore urlo assordante. È aperta la caccia a Flick. In serata si era perfino sparsa la voce che i fratelli ‘Mick’ e ‘Muck’ già in queste ore sarebbero sbarcati nella capitale, sul volo atterrato a Fiumicino alle 19.50, per poi recarsi presso l’Hotel Cavalieri Hilton. Un’indiscrezione che non ha trovato conferma nel corso di una turbolenta serata capitolina.

COMUNICATO/1 ― Ieri il titolo in Borsa ha chiuso con una crescita del 19,45%. Oggi addirittura del 24%. Un balzo certamente favorito dal comunicato della società che, pur smentendo l’eventualità di un accordo già raggiunto con i potenziali acquirenti, ha confermato come «Negli ultimi mesi il Gruppo Italpetroli è stato contattato da vari soggetti che hanno rappresentato l'interesse, direttamente o indirettamente, di vari gruppi, tutti internazionali, ad investire nel capitale di A.S. Roma». Un passo storico. Mai prima d’ora Italpetroli e A.S. Roma avevano confermato contatti per la cessione della società. Neanche quando, giusto un anno fa, si era ad un passo dalla fumata bianca con il magnate statunitense George Soros. Probabile a questo punto che tra le parti abbia avuto luogo uno scambio di documenti. E che siano in corso verifiche per quel che riguarda le richieste ed una eventuale risposta.

COMUNICATO/2 ― Di fatto la Roma ha spalancato la porta ad una trattativa. Ma bisogna partire da un punto fisso: i Sensi non sembrano avere intenzione di mollare gli ormeggi dalle rive del Tevere. Il comunicato di oggi, anche in questo senso, offre spunti inequivocabili: «non si prevede un disimpegno della famiglia Sensi da A.S. Roma». Queste le parole che chiudono il comunicato. Parole che chiudono, soprattutto, la porta ad un addio totale dei Sensi all’asset più appetibile tra quelli di proprietà di Italpetroli. A questo punto si dovrà trattare. E gli esiti, in questo caso, possono essere molti e molto diversi. Gran parte degli sviluppi dipenderà da quelle che saranno le richieste dei Sensi. È chiaro che un investitore deciderebbe di entrare in un affare simile solo per assumere il controllo della società.

CORDATA ― Un anno dopo si riparte dalle cifre offerte da Gorge Soros, quando la Roma era in lotta per il titolo e la Champions League era una certezza, non un punto interrogativo sul futuro. A far flettere in un senso o nell’altro l’indicatore dell’offerta potrebbero concorrere cifre e percentuali per alcune quote di minoranza ― che consentirebbero ai Sensi di non uscire del tutto ― o per una partecipazione nella realizzazione dello stadio. Il gruppo, a quanto pare, sarebbe interessato a rilevare la Roma, non ad investire per un’operazione come potrebbe essere quella dello stadio, appunto. La cordata che, vale la pena ricordarlo, sarebbe composta oltre alla famiglia Flick, dall’ex agente Fifa Vinicio Fioranelli e da un costruttore con seridenza a Roma, sembra interessata a investire nel marchio Roma per sfruttare al massimo il nome di una città conosciuta in tutto il mondo, e con possibilità di business pressocchè illimitate.

BANCHE ― In questo contesto il ruolo delle banche potrebbe essere fondamentale. Lo scorso anno Unicredit non gradì l’esclusione dalle fasi iniziali della trattativa. Nella trattativa con la cordata dei Flick potrebbe risultare determinnte la posizione che le banche sceglieranno di prendere. Intanto nella giornata di domani è in programma il Consiglio d’Amministrazione della Roma. Un CdA che, al contrario di quanto questo contesto lascerebbe pensare era in programma già da alcuni mesi e soltanto anticipato di alcuni giorni. Nuovi scenari riguardo imminenti passaggi di proprietà? Tutt’altro. Era necessario avere un margine sul 30 aprile, giorno in cui scadono i termini per la richiesta delle licenze Uefa. I discorsi sul futuro societario rimangono fuori da questo ambito. Almeno per il momento.

Matteo Pinci
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