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libertà di informazione: già eravamo agli ultimi posti...

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2020 16:26
07/12/2010 09:55
 
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Re: Re:
giove(R), 06/12/2010 17.25:




la cosa che fa più ridere a chi ormai, braccia lungo i fianchi, ha abbassato la guardia (a tratti, per il resto mi incazzo ancora, tipo stamatina ma lo dico dopo) è che pure con Assange e Wikileaks hanno messo il solito disco:
"Wikileaks? tutte balle e falsità". vogliono lasciar aleggiare (capirai con una grossa fetta di opinione pubblica come la nostra, disinformata e menefreghista, è manna dal cielo) che questo Assange sia una specie di ... opinionista.
come se quello che esce sono opinioni sue, sue chiavi di lettura...

in quasti giorni, lungi da me andare ad affrotnare un approfondimento su Wikileakse e connesse spiegazioni a chi ho intorno, per larga parte "'gnaro e disinformato", ho cercato di concentrarmi solo su un punto focale.
far capire che wikileaks non è un sito di opinioni, ma un collettore di documenti, atti e materiale vario e sopratutto VERO.

le "falsità" in questo quadro se proprio fossro, sarebbero quelle dette dai diplomatici americani.
non certo quelle dette da Assange, che infatti NON HA DETTO niente, ha solo preso e divulgato.
Wikileaks non mette in giro falsità, almeno non in modo consapevole.
Wikileaks mette in giro documenti o materiale VERO, che gli arriva di nascosto, sottobanco, grazie a una fitta e complciata rete di hackeraggio, spazi di libertà normativa in alcuni paesi e in altri no, e con grosso rischio sia di chi ci lavora sia di chi fornisce documenti.
Wikileaks è una buca delle lettere, solo un pò complicatga da approntare e anche da ..trovare.
ma non fa opinione.

spero di essere riuscito nei giorni passati a farlo capire almeno a qualcuno.

ma tanto ci sarà sempre chi crederà che pure sto Assange è manipolato dalla sinistra italiana.





Io anche mi indigno ....e tanto....come si far passare sottotraccia quanto emerso da Wikileaks? Cioè la verità scritta documentata....contro le opinioni di diplomatici /politici....ovvero cazzari.....accompagnati con altrettanti cazzari chiamati giornalisti.
Vedo però che la nostra indignazione è come la battaglia di un esercito di Don Chisciotte contro il mulino a vento dell'opinione pubblica pilotata e manipolata.
Grandissima amarezza
[Modificato da faberhood 07/12/2010 09:56]
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07/12/2010 12:03
 
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arrestato..

L. S. D.
"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht
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07/12/2010 14:37
 
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si ma quella è un'incriminazione che risale a oltre un anno fa.
e già prima di queste ultime "divulgazioni" di Wikileaks era stato riaperto il caso ed era stato richiesto l'arresto.

comunque è tutt'altra storia. se non è vero che l'ha violentate, è un chiaro pretesto.
pretesto connesso alla pericolosità risaputa, percepita e attesa, di Wikileaks, ma slegato dalla strettissima attualità delle dultimissime rivelazioni.

per come funziona e su cosa si basa Wikileaks tutto può andare avanti anche con Assange in galera.
Wikileaks lo fermi più con l'ingegneria che con la legge.


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Vero.
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Re:
lucaDM82, 06/12/2010 18.22:

Wikileaks da fastidio,ovvio...altrimenti non avrebbero oscurato il sito e non avrebbero emesso il mandato d'arresto internazionale per quello là.Ma la gente è talmente anestetizzata che anche se ci fossero rivelazioni ancora più gravi,se ne fregherebbe lo stesso.




oscurato? [SM=g27987]

213.251.145.96/

l'internet non l'ha inventato la "polizia postale" italiana, grazie a dio.
e ho il serio dubbio che nell'establishment italiano ci sia anche una sola persona che capisca come funzioni.

quelli che lo sanno, vanno catalogati sotto la voce "brain drain" (cervelli in fuga).
[Modificato da BeautifulLoser 07/12/2010 19:44]

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Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
(Samuel Beckett, Worstward Ho)
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Re: Re:
giove(R), 06/12/2010 17.25:



(...)

"intanto però l'altro marocchino"?

ma che nesso delc azzo è? cioè hanno accorpato due notizie di cronaca in una maniera che diventa raggi X sui marocchini.

mio padre fa: "vabbè..."
ma quale vabbè a papà... sono giornalisti cazzo, la parola e ciò che cazzo significa quella parola piuttosto che un'altra, sono i loro cazzi di ferri del mestiere!

e te mi dici vabbè?
queste sopno le classiche cose enormi nascoste dietro a un'apparente piccolezza.




giovanni, condivido tutto il tuo post.

ma permettimi di dire che questa frase non è stata scritta per scarsezza.
questa è premeditazione che ormai viene automatica.
questo, in altre parole, è puro goebbels.

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Re: Re: Re:
BeautifulLoser, 07/12/2010 19.46:




giovanni, condivido tutto il tuo post.

ma permettimi di dire che questa frase non è stata scritta per scarsezza.
questa è premeditazione che ormai viene automatica.
(...)



ma infatti permettimi di dire [SM=g27988] che la seguente, che riquoto, era un'affermazione retorica...

giove(R), 06/12/2010 17.25:



(...) ma che nesso delc azzo è? cioè hanno accorpato due notizie di cronaca in una maniera che diventa raggi X sui marocchini.

mio padre fa: "vabbè..."
ma quale vabbè a papà... sono giornalisti cazzo, la parola e ciò che cazzo significa quella parola piuttosto che un'altra, sono i loro cazzi di ferri del mestiere!

e te mi dici vabbè?
queste sopno le classiche cose enormi nascoste dietro a un'apparente piccolezza.



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08/12/2010 16:57
 
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La bufala di Assange stupratore.



Ma voi avete capito qual è il motivo formale per cui è finito in galera? Ecco la storia surreale di una violenza sessuale mai avvenuta, di un profilattico rotto e di un’accusa che proprio non sta in piedi.

Il ministro degli esteri italiano Frattini, accogliendo con giubilo la notizia dell’arresto di Julian Assange, si è lasciato andare a una frase di troppo: “Era ora, per fortuna l’accerchiamento internazionale ha avuto successo”.

Un’ammissione, nemmeno troppo implicita, che le questioni sessuali per cui il fondatore di Wikileaks è finito in un carcere di Londra sono solo una scusa, e che è dentro per quello che il suo sito ha rivelato nei giorni scorsi.


Vale dunque la pena di vedere in che cosa consiste la vicenda del fantomatico ‘stupro’ per cui, formalmente, Assange è finito in manette a Londra, dopo che nei giorni scorsi l’Interpol aveva emesso un mandato contro Julian Assange per ‘crimini sessuali’.

In realtà, tecnicamente, ciò che sta emergendo è che il fondatore di Wikileaks è stato arrestato per aver violato una legge svedese che, in un’interpretazione estesa, arriva a punire chiunque commetta qualsiasi forma di scorretteza relativa ad atti sessuali anche consensuali.

Ma andiamo con ordine.

Come riportato dal settimanale americano Newsweek ad agosto 2010, a far nascere il ‘caso’ della giustizia svedese contro Assange è stato un avvocato sed esponente socialdemocratico svedese, di nome Claes Borgstrom (studio Borgstrom and Bostrom, Stoccolma) che rappresenta due donne le cui dichiarazioni hanno portato all’inchiesta contro mr. Wikileaks per ‘condotta sessuale scorretta’.

Le clienti di Borgstrom (che chiameremo, come hanno fatto i media internazionali, A e B) hanno entrambe dichiarato di aver avuto relazioni sessuali con Assange lo scorso agosto, durante un suo soggiorno nella capitale svedese intitolato “Guerra e ruolo dei media”, organizzato dal Brotherhood Movement, un gruppo cristiano legato al partito socialdemocratico. Entrambe avrebbero riferito alla polizia della riluttanza di Assange nell’utilizzare il preservativo e lo accusano di non aver voluto sottoporsi dopo i rapporti, come da loro richiesta, a un test che escludesse malattie sessualmente trasmissibili.


Le dichiarazioni delle due donne hanno portato all’emissione – e poi alla rapida cancellazione – dell’accusa di stupro, e alla conseguente indagine parallela per presunte ‘molestie’. Anche il Guardian ha pubblicato un resoconto cronologico dettagliato dei presunti incontri sessuali con le donne A e B, che in entrambi i casi sarebbero iniziati consensualmente ma avrebbero poi incluso quello che secondo entrambe sarebbe stato “sesso non consensuale” per il rifiuto di Assange di usare il preservativo.

Ecco come il britannico Daily Mail racconta la storia: “Quando (Assange e la donna A) sono rientrati dalla cena, hanno avuto una relazione sessuale, ma c’era un problema con il preservativo. Si era rotto. La donna ha creduto che Assange avesse fatto apposta, ma lui ha sostenuto che si trattava di un incidente. In ogni caso, il giorno dopo, durante il convegno, A. è apparsa rilassata e tranquilla. Durante lo stesso convegno Assange ha incontrato la donna B, un’altra bionda molto carina, più giovane della donna A. La donna B ammette di aver cercato di coinvolgere il suo eroe in una conversazione. Assange sembrava compiaciuto di avere un’ammiratrice così ardente e, sostiene B, la guardava ‘ogni tanto’ .

Il Daily Mail riferisce poi che, secondo una fonte vicina alla polizia svedese, durante il rapporto sessuale seguito alla loro conoscenza donna B. avrebbe insistito con Assange per usare il preservativo, ma la mattina i due avrebbero avuto un rapporto non protetto. Questo, sempre secondo il Daily Mail “ha costituito la base per l’accusa di stupro. Tuttavia, la mattina dopo l’evento la donna B. era abbastanza serena da scendere a comprare la colazione per Assange”.

In sostanza, le accuse delle due donne nei confronti di Assange di essere stato sessualmente scorretto per non aver usato il profilattico non sono state immediate: soltanto diversi giorni dopo i rapporti, le due donne hanno ritenuto che il comportamento di Assange poteva essere penalmente perseguibile. In questo senso, per le due donne sarebbe stato decisivo il rifiuto di Assange a farsi fare l’esame dell’Aids, da loro richiesto.

L’ex avvocato di Assange – James D. Catlin – ha confermato che le accuse svedesi riguardano il sesso non protetto e ha fatto notare che “il consenso delle due donne ad avere rapporti sessuali con Assange è stato confermato dalla stessa accusa”.

Secondo Catlin, il sistema giudiziario svedese sta “costruendo tutto man mano”. L’attuale avvocato di Assange a Londra, Mark Stephens, ha invece dichiarato ad AOL news che Assange non è accusato di stupro, ma di un reato chiamato “sesso di sorpresa” che solitamente implica una multa pari a 5.000 corone o di circa 715 dollari.

“Non sappiamo nemmeno cosa intendano esattmente per ‘sesso di sorpresa’, e non ce l’hanno spiegato”, prosegue Stephens, dichiarando di sentirsi “come se fossi in un film surreale”.

La giustizia svedese, secondo l’avvocato di Assange “non ha nemmeno chiesto di vedere Julian né di interrogarlo. Non abbiamo ricevuto un mandato di comparizione con un’accusa precisa, ma soltanto una richiesta a intervenire come testimone”.

Sempre secondo Stephens, riferisce la Reuters, l’Interpol non ha emesso nemmeno un vero e proprio mandato di arresto, ma soltanto una ‘red notice’, ovvero un’allerta internazionale a monitorare i movimenti di Assange. Sul sito dell’Interpol tuttavia il nome di Assange è finito nei giorni scorsi tra quelli dei ricercati per reati sessuali (‘sex crimes’) con tanto di foto e data di nascita.

Fino alla pubblicazione dei “cable” americani, l’Interpol non aveva emesso alcuna ‘red notice’ né aveva pubblicato il nome di Assange sul suo sito, nonostante le richieste della magistratura svedese risalgano a fine agosto.

Qualcosa insomma è successo dopo, in barba a ogni Stato di diritto. Frattini l’ha chiamato, appunto, “accerchiamento internazionale’.
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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Re:
ShearerWHC, 08/12/2010 16.57:



le questioni sessuali per cui il fondatore di Wikileaks è finito in un carcere di Londra sono solo una scusa, e che è dentro per quello che il suo sito ha rivelato nei giorni scorsi.






l'unica cosa che mi sento di correggere è questa.
perchè la riesumazione del capo d'accusa risale a prima delle ultime uscite di wikileaks.
l'accerchiamento c'era da tanto tempo per molte altre rivelazioni che risalgono a molto prima (tutti ricorderanno la sequenza dell'elicottero che spara su innocenti comrpeso un furgone con bambini dentro, uccidendo tra gli altri un fotografo della Reuters, il cui teleobiettivo era stato scambiato... [SM=g27994] per un alncia razzi.... [SM=g27995] [SM=g27995] [SM=g27995] )

ora sono solo arivati a dama di una caccia in essere da tempo.

quanto a Frattini è un bamboccio (e la linea dei suoi capelli sulla fronte che sembra disegnata, modello pinocchio, ne è solo l'ultimo dei tratti distintivi) che racconta cose cui non crede nemmeno lui.

credo che Assange abbia un'assicurazione che nemmeno Mr. Lloyd sposato a Madame AXA potrebbe avvicinare di unc entesimo.

la dico in soldoni, la sparo bella forte, tanto per intenderci... quello è capace che c'ha pure le prove che ci sono gli extraterrestri.

poi vojo vedè come ve mettete. [SM=g27989]


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Scontro in diretta Santoro-Masi ad Annozero
Dopo l'anteprima, Masi ha telefonato per dissociarsi dall'impostazione della puntata


ROMA - Scontro in diretta su Raidue tra Michele Santoro, conduttore di Annozero che stasera torna sul caso Ruby, e il direttore generale Mauro Masi. Dopo l'anteprima, in cui sono stati proposti stralci delle intercettazioni sulle feste di Arcore, Masi ha telefonato in trasmissione dissociarsi dall'impostazione della puntata.

''Non sono mai intervenuto direttamente - ha esordito Masi al telefono rivolgendosi a Santoro - anche quando mi ha citato in diretta. Ma stavolta faccio un'eccezione. A tutela dell'azienda di cui sono direttore generale e che e' anche la sua azienda, mi debbo dissociare nella maniera piu' chiara dal tipo di trasmissione che lei sta impostando, ad avviso mio e dei nostri legali in base al codice di autoregolamentazione sulla rappresentazione dei processi in tv, tema sollevato non piu' tardi di venerdi' scorso anche dal presidente della Repubblica Napolitano''. Santoro, che aveva aperto la puntata prendendo le distanze dalla circolare di Masi sulla necessita' di una partecipazione paritetica del pubblico rispetto alle posizioni degli ospiti, ha allora incalzato il dg chiedendogli se a suo avviso la trasmissione violasse le regole e dunque se volesse chiuderla. Masi allora ha risposto: ''Le sto dicendo che ritiro me stesso e l'azienda dal tipo di trasmissione che sta facendo''. ''Se ritira se stesso - ha commentato Santoro - mi pare anche buono''. ''Ho sempre garantito che la trasmissione andasse in onda - ha detto ancora il dg. Non sono io che debbo stabilire se le regole vengono violate o no'', ha ribadito Masi, prima che Santoro chiudesse bruscamente la conversazione con un secco 'buonanotte'.

Nuovo record di stagione per 'Annozero'. Il programma di Michele Santoro, con la telefonata in diretta del direttore generale Mauro Masi, e' stato seguito ieri sera da 7 milioni e 87 mila spettatori, per uno share del 25,72%. La trasmissione ha vinto di nuovo il prime time.

ROMANI,SANTORO OLTRE OGNI LIMITE,RISPETTO CODICE - "Anche stasera Annozero ha superato ogni limite del decoro, della decenza e del rispetto della deontologia giornalistica": così Paolo Romani ministro dello Sviluppo Economico. "Sono stati nuovamente violati i diritti di dignità, onore, reputazione e riservatezza costituzionalmente garantiti alle persone coinvolte in un'indagine o in un processo, così come stabilito dal Codice di Autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive. Codice dell'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni - sottolinea Romani - concordato dall'Ordine dei giornalisti, dalla FNSI, e sottoscritto da tutte le emittenti televisive, fortemente voluto dal Capo dello Stato e richiamato anche dal Codice etico della Rai. Nelle prossime ore ci attiveremo presso le sedi opportune per richiedere la più stretta osservanza delle regole così gravemente violate".

BERLUSCONI ATTACCA SANTORO, TRASMISSIONE VERGOGNOSA - E' una ''trasmissione vergognosa'': Silvio Berlusconi attacca la conduzione di 'Annozero' da parte di Michele Santoro parlando con alcuni invitati alla cena per il compleanno di Micaela Biancofiore.

SANTORO, NESSUNA VOGLIA DI SCONTRO CON DG - "Da parte mia nessuna voglia di scontro", dice Michele Santoro a caldo dopo la puntata di Annozero in cui ha telefonato in diretta il dg Rai Mauro Masi per dissociarsi dall'impostazione della trasmissione. "Mi sono limitato a far notare al direttore generale - continua Santoro - che c'era una contraddizione nel suo intervento e a chiedergli chiarimenti. Non ho fatto nient'altro".

( Ansa.it )

.....






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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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28/01/2011 16:01
 
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Romani, che tra l'altro è il "mio ministro" essendomi piombato tra capo e collo (dopo un lungo interregno "ad interim" del solito B. che se non fosse stato per l'innalzarsi dell'onda delle domande su quanto dovese durare questa gestione ibrida, starebbe ancora là, impunito e beato) dopo lo scandalo Scajola (buono anche lui, compresa la pista e il volo Alitalia sotto casa, in Liguria) mi ricorda molto il Processo del Lunedì.
sarebbe stato perfetto tra Cazzaniga (senza averne la sua proprietà di linguaggio), Damascelli (senza averne il baffo curato) ed Elio Corno (senza.. senza!).

quanto a Masi, fosse stato per lui, nemmeno Vieni via con me sarebbe mai andato in onda.

fose per lui, avremmo anzichè informazione, il solito teatrino di strilli tra gente appositamente mandatia lì a sovrastarti con la voce.
così il cittadino assordato cambia canale e torna a vedere i culi.

bravo Masi.


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28/03/2011 11:17
 
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"Falsi terremotati a Forum", è bufera


In tv una donna loda Berlusconi e la ricostruzione.
Trecento euro per andare in televisione e recitare la parte di una finta terremotata aquilana, lodando l'operato del governo, spiegando che "L'Aquila è ricostruita", "ci sono case con giardini e garage", "la vita è ricominciata" e che chi si lamenta "lo fa per mangiare e dormire gratis".


E' quel che sarebbe successo nella trasmissione Forum di Canale 5, il programma condotto da Rita Dalla Chiesa. Ed è bufera dopo che l'assessore alla Cultura dell'Aquila, Stefania Pezzopane venerdì scorso ha denunciato l'accaduto con uno sfogo on-line ripreso da vari siti abruzzesi e rilanciato anche su Facebook. La puntata incriminata è andata in onda lo scorso venerdì.

«A distanza di due anni dal terremoto, una televisione di Stato, visto che rientra nelle proprietà del Presidente del Consiglio, si permette di trasmettere uno spot contro L’Aquila attraverso una devastante rappresentazione di una tragedia». A sostenerlo è l’assessore alle Politiche Sociali dell’Aquila, Stefania Pezzopane, commentando quanto accaduto nella puntata di ’Forum’ condotta da Rita Dalla Chiesa e trasmessa ieri su Rete 4, Forum, nella quale si era discussa una causa tra due coniugi sedicenti aquilani. «I protagonisti - ha aggiunto la Pezzopane - non erano aquilani e la loro storia non è mai esistita, ma soprattutto è inaccettabile che partendo da una storia non vera si sia voluto fare uno spot che falsifica la situazione in cui versa la popolazione». Nel corso della puntata la donna della coppia, nel ringraziare il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per il lavoro fatto all’Aquila, ha detto, tra le altre cose che «tutte le attività commerciali hanno riaperto» e che il capoluogo «è in piena ricostruzione e sta tornando come prima», mentre per quanto riguarda gli sfollati assistiti «sono rimasti fuori solo trecento, quattrocento persone: stanno in hotel perchè gli fa pure comodo, mangiano, bevono e non pagano nulla, pure io ci vorrei andare».

Secondo l’assessore Pezzopane «c’è un solo modo per risarcire gli aquilani» dopo questa messa in scena: «venga Rita dalla Chiesa all’Aquila a vedere come vive la gente in quelle case e negli alberghi e a vedere anche come muore la gente, come si ammala e nonostante tutto come resiste». Anche sui social network si è diffusa l’indignazione degli aquilani nei confronti della puntata di ’Forum’.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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Re:
Sound72, 28/03/2011 11.17:

"Falsi terremotati a Forum", è bufera


In tv una donna loda Berlusconi e la ricostruzione.
Trecento euro per andare in televisione e recitare la parte di una finta terremotata aquilana, lodando l'operato del governo, spiegando che "L'Aquila è ricostruita", "ci sono case con giardini e garage", "la vita è ricominciata" e che chi si lamenta "lo fa per mangiare e dormire gratis".


E' quel che sarebbe successo nella trasmissione Forum di Canale 5, il programma condotto da Rita Dalla Chiesa. Ed è bufera dopo che l'assessore alla Cultura dell'Aquila, Stefania Pezzopane venerdì scorso ha denunciato l'accaduto con uno sfogo on-line ripreso da vari siti abruzzesi e rilanciato anche su Facebook. La puntata incriminata è andata in onda lo scorso venerdì.

«A distanza di due anni dal terremoto, una televisione di Stato, visto che rientra nelle proprietà del Presidente del Consiglio, si permette di trasmettere uno spot contro L’Aquila attraverso una devastante rappresentazione di una tragedia». A sostenerlo è l’assessore alle Politiche Sociali dell’Aquila, Stefania Pezzopane, commentando quanto accaduto nella puntata di ’Forum’ condotta da Rita Dalla Chiesa e trasmessa ieri su Rete 4, Forum, nella quale si era discussa una causa tra due coniugi sedicenti aquilani. «I protagonisti - ha aggiunto la Pezzopane - non erano aquilani e la loro storia non è mai esistita, ma soprattutto è inaccettabile che partendo da una storia non vera si sia voluto fare uno spot che falsifica la situazione in cui versa la popolazione». Nel corso della puntata la donna della coppia, nel ringraziare il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per il lavoro fatto all’Aquila, ha detto, tra le altre cose che «tutte le attività commerciali hanno riaperto» e che il capoluogo «è in piena ricostruzione e sta tornando come prima», mentre per quanto riguarda gli sfollati assistiti «sono rimasti fuori solo trecento, quattrocento persone: stanno in hotel perchè gli fa pure comodo, mangiano, bevono e non pagano nulla, pure io ci vorrei andare».

Secondo l’assessore Pezzopane «c’è un solo modo per risarcire gli aquilani» dopo questa messa in scena: «venga Rita dalla Chiesa all’Aquila a vedere come vive la gente in quelle case e negli alberghi e a vedere anche come muore la gente, come si ammala e nonostante tutto come resiste». Anche sui social network si è diffusa l’indignazione degli aquilani nei confronti della puntata di ’Forum’.




una cosa vergognosa...
ma non le viene da vomitarsi addosso a qeusta signora? parlo di Rita dalla Chiesa ovviamente non dall'ennesimo escremento che si fa rompere il culo per 300 euro, e vende e spaccia la falsità alle spalle della gente (che poi fossi io un aquilano, a quella signora che ha recitato la parte, i 300 euro li andrei a far spendere in bendaggi e medicamenti perchè la andrei a cercare e la riempirei di schiaffi).

ma a parte quella signora lì che mi vergognerei di lei pure se fossi il padre o il marito... torno a Rita dalla Chiesa e ripeto ma non si vergogna a lucrare così sulla falsità e sulla sofferenza della gente, in modo così sfacciato e impunito...
lei che ha persino un padre ucciso dalla Mafia?

che essere disgustoso [SM=g6112]


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22/04/2011 14:28
 
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Polemica tra Saviano e Centro Impastato,
l'autore di Gomorra querela Liberazione


Accusati di diffamazione Persichetti e il direttore Greco
Nella querelle hanno preso le parti del fratello di Peppino



NAPOLI - Roberto Saviano querela Liberazione, il giornale di Rifondazione Comunista, per un articolo scritto lo scorso ottobre sulla diffida inoltrata dal centro Peppino Impastato all’editore del penultimo libro dello scrittore, «La parola contro la camorra», che riprende il monologo tenuto nel corso dello speciale «Che tempo che fa» del marzo 2009.
L'autore di Gomorra ha presentato una denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Paolo Persichetti, autore dell'articolo incriminato, e del direttore del giornale Dino Greco. A dichiararlo è lo stesso Persichetti che scrive sul suo giornale: «I familiari e il centro intitolato a Peppino Impastato, militante di Democrazia proletaria, animatore a Cinisi di una emittente libera, “Radio aut”, assassinato nel maggio 1978 dai sicari di Tano Badalamenti, boss ferocemente anticomunista saldamente legato al potere democristiano avevano segnalato alcune inesattezze presenti nel suo testo e chiedevano di apportare le dovute correzioni. Messo in discussione come amministratore della storia di un’antimafia che non conosce, anche per evidenti ragioni anagrafiche, Saviano non solo ha opposto uno sprezzante silenzio, un’indifferenza che segnala come il rifiuto di adularlo sia per lui una insopportabile e delittuosa ferita narcisistica, ma non ha impedito ad Einaudi di comportarsi ancora peggio».

LA VICENDA - La polemica nacque lo scorso ottobre in seguito alla pubblicazione del libro "La parola contro la camorra" perché, nel capitolo che ricorda Impastato, Saviano afferma che la memoria della verità sull'omicidio, inizialmente fatto passare per un incidente durante un presunto attentato, fosse stata «conservata solo dai pochi amici, dal fratello e dalla mamma» fino a quando non uscì il film «I cento passi». All'editore di Saviano allora venne inviata una richiesta di rettifica dal centro Impastato perché, secondo loro, il testo ignorava «del tutto il ruolo del Centro siciliano di documentazione "G. Impastato" nella ricostruzione della verità su tale delitto, le complesse e lunghe vicende che hanno condotto ai due processi di condanna dei mandanti dell'omicidio di Impastato, nonché il lavoro della Commissione parlamentare Antimafia» aggiungendo che «le affermazioni del Saviano, proprio perché contenute in un libro a larga diffusione, sono mortificanti e offensive» e che «l'autore rappresenta in modo falso e con estrema superficialità i fatti, mitizzando il film. È palese, a questo punto, la violazione del principio della verità storica che grava su chi fa o assume di fare informazione e pubblica notizie».

LA RISPOSTA DI EINAUDI - A questa richiesta di rettifica, l'Einaudi rispose che quelle del centro Impastato erano parole «ingiustificate, gravi e diffamatorie, anche per le modalità con le quali sono state diffuse all'opinione pubblica» e minacciava pertanto: «Vi precisiamo che ulteriori iniziative diffamatorie nei confronti della nostra casa editrice saranno perseguite nei termini di legge con vostro aggravio di oneri e spese». Lettera che causò una risposta indignata di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, di Umberto Santino, presidente del Centro Impastato, e di diversi esponenti del mondo della cultura, dell'associazionismo e della politica.

( corriere.it )

Comunque la si veda non è una bella storia. Affatto.
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Allarme per i blogger:
confermato l'oscuramento del blog "Accade in Sicilia"



Per la Corte di Appello di Catania si trattava di «stampa clandestina»




“Punirne uno, per educarne cento”. Dalla Sicilia arriva un pessimo segnale per chi ha a cuore la libertà di parola sul Web e la mente torna alla vecchia massima degli amanti della disciplina. D'ora in poi, chi gestisce un blog dovrà stare con gli occhi ben aperti per evitare di essere accusato di svolgere impropriamente attività giornalistica e vedersi oscurare il sito.

C'era attesa in questi giorni, fra i blogger di più lungo corso, per una sentenza in arrivo dalla Corte di Appello di Catania: in discussione la revisione del giudizio di merito sulla condanna, avvenuta nel 2008, dello storico siciliano Carlo Ruta, accusato a suo tempo di “stampa clandestina” - in ossequio a una legge del 1948 - per non aver registrato come testata giornalistica il blog Accade in Sicilia.

Chi sperava in un ribaltamento di una sentenza che aveva portato diversi commentatori ad accomunare l'Italia, quanto a censura della libertà di espressione su Internet, a Paesi come Cuba, la Birmania, e la Cina, resterà deluso: niente lieto fine, almeno per il momento: i giudici, con verdetto deciso il 2 maggio ma reso noto solo in questi giorni, hanno confermato la precedente condanna del tribunale di Modica, condannando Ruta al pagamento di un ammenda di 150 euro.

Il sito, che raccoglieva materiale storico su eventi come la strage di Portella della Ginestra ma anche inchieste di maggiore attualità, è offline ormai dal 2004. Si può avere un'idea del suo contenuto attraverso la macchina del tempo del sito Webarchive.org

“È una condanna che non ha ragione di essere – commenta Ruta raggiunto al telefono – il mio era un normale blog personale dove inserivo le mie riflessioni su eventi storici e di attualità, senza alcuna periodicità regolare”.

Lei, in un'intervista rilasciata nel 2005 aveva parlato di “poteri forti” che avrebbero desiderato la chiusura di Accade in Sicilia. A cosa si riferiva?
Oltre a occuparmi di vicende storiche, nel blog avevo parlato anche di eventi più recenti, come la situazione delle banche in Sicilia (nel sud-est dell'isola si era creata a mio avviso una situazione anomala; questa parte della Sicilia sembrava essere diventata un piccolo “paradiso fiscale”) e i punti oscuri riguardanti le indagini sull'omicidio, negli anni '70, del giornalista dell'Unità e dell'Ora Giovanni Spampinato. Nel momento in cui ho iniziato a occuparmi di questi fatti, sono partiti gli attacchi. Prima le querele, una decina di procedimenti, li ho vinti tutti, poi hanno deciso di oscurarmi usando una legge del 1948, nata in un momento particolare, in cui si temeva potessero risorgere riviste che inneggiavano al partito fascista, e rimasta da allora lettera morta.

Da chi è partita la denuncia per violazione della legge sulla stampa clandestina?
Dal procuratore di Ragusa, lo stesso che si era occupato delle indagini su Spampinato. Ci tengo a precisare che sulla conduzione delle stesse non avevo attribuito colpe, mi ero limitato a dire che forse si sarebbe potuto indagare più a fondo.

Perché non ha più riaperto un altro blog dopo la fine di Accade in Sicilia?
Ci ho provato, per un certo periodo, avevo aperto un blog registrandolo in America, a San Francisco, ma ho avuto un sacco di problemi tecnici, spesso non riuscivo a comunicare col server e il blog restava inaccessibile per giorni, per cui ho deciso di lasciare perdere.

Cosa farà, adesso, dopo questa nuova condanna?
Il reato sarebbe in prescrizione, ma ho deciso di non approfittarne perché sarebbe come avallare la sentenza, e una sentenza della Corte di Appello fa giurisprudenza. Non penso che si tratti di una questione personale, che riguarda solo me – è una sentenza che cade in un momento ben preciso; la situazione della libertà di espressione in Italia è molto difficile, basta vedere il decreto Alfano o gli ultimi intendimenti del governo Berlusconi, e credo che si sia deciso di lanciare un messaggio al Web; è un discorso intimidatorio, una spada di Damocle lasciata pendere apposta sui blogger. Per cui ho deciso di fare ricorso in Cassazione.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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13/06/2011 23:25
 
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a Porta a Porta stasera parlano dei casi di Avetrana e Ascoli..
ci avrei scommesso [SM=x2478856]
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Re:
Sound72, 22/04/2011 14.28:

Polemica tra Saviano e Centro Impastato,
l'autore di Gomorra querela Liberazione


Accusati di diffamazione Persichetti e il direttore Greco
Nella querelle hanno preso le parti del fratello di Peppino



NAPOLI - Roberto Saviano querela Liberazione, il giornale di Rifondazione Comunista, per un articolo scritto lo scorso ottobre sulla diffida inoltrata dal centro Peppino Impastato all’editore del penultimo libro dello scrittore, «La parola contro la camorra», che riprende il monologo tenuto nel corso dello speciale «Che tempo che fa» del marzo 2009.
L'autore di Gomorra ha presentato una denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Paolo Persichetti, autore dell'articolo incriminato, e del direttore del giornale Dino Greco. A dichiararlo è lo stesso Persichetti che scrive sul suo giornale: «I familiari e il centro intitolato a Peppino Impastato, militante di Democrazia proletaria, animatore a Cinisi di una emittente libera, “Radio aut”, assassinato nel maggio 1978 dai sicari di Tano Badalamenti, boss ferocemente anticomunista saldamente legato al potere democristiano avevano segnalato alcune inesattezze presenti nel suo testo e chiedevano di apportare le dovute correzioni. Messo in discussione come amministratore della storia di un’antimafia che non conosce, anche per evidenti ragioni anagrafiche, Saviano non solo ha opposto uno sprezzante silenzio, un’indifferenza che segnala come il rifiuto di adularlo sia per lui una insopportabile e delittuosa ferita narcisistica, ma non ha impedito ad Einaudi di comportarsi ancora peggio».

LA VICENDA - La polemica nacque lo scorso ottobre in seguito alla pubblicazione del libro "La parola contro la camorra" perché, nel capitolo che ricorda Impastato, Saviano afferma che la memoria della verità sull'omicidio, inizialmente fatto passare per un incidente durante un presunto attentato, fosse stata «conservata solo dai pochi amici, dal fratello e dalla mamma» fino a quando non uscì il film «I cento passi». All'editore di Saviano allora venne inviata una richiesta di rettifica dal centro Impastato perché, secondo loro, il testo ignorava «del tutto il ruolo del Centro siciliano di documentazione "G. Impastato" nella ricostruzione della verità su tale delitto, le complesse e lunghe vicende che hanno condotto ai due processi di condanna dei mandanti dell'omicidio di Impastato, nonché il lavoro della Commissione parlamentare Antimafia» aggiungendo che «le affermazioni del Saviano, proprio perché contenute in un libro a larga diffusione, sono mortificanti e offensive» e che «l'autore rappresenta in modo falso e con estrema superficialità i fatti, mitizzando il film. È palese, a questo punto, la violazione del principio della verità storica che grava su chi fa o assume di fare informazione e pubblica notizie».

LA RISPOSTA DI EINAUDI - A questa richiesta di rettifica, l'Einaudi rispose che quelle del centro Impastato erano parole «ingiustificate, gravi e diffamatorie, anche per le modalità con le quali sono state diffuse all'opinione pubblica» e minacciava pertanto: «Vi precisiamo che ulteriori iniziative diffamatorie nei confronti della nostra casa editrice saranno perseguite nei termini di legge con vostro aggravio di oneri e spese». Lettera che causò una risposta indignata di Giovanni Impastato, fratello di Peppino, di Umberto Santino, presidente del Centro Impastato, e di diversi esponenti del mondo della cultura, dell'associazionismo e della politica.

( corriere.it )

Comunque la si veda non è una bella storia. Affatto.




beh... per me la cosa è semplice: il Centro ha ragione e Saviano ha toppato. Einaudi poi ha proprio fatto schifo.

ottime le parole del giornalista sulla "ferita narcisistica di Saviano".
io certa gente, della quale naturalmente apprezzo molto di ciò che fanno, a un certo punto non la capisco proprio.
cioè... essere "precisi" (nel senso vintage anni 80) è così semplice...
non capisco come si fa a cacarsi addosso così. boh...


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13/09/2011 17:22
 
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qui c'è da aver paura veramente...
vi racconto questo banale episodio che mi è capitato pochi minuti fa.
Stavo su Facebook e un amico pubblica un'immagine con una lettera precompilata da inviare alla presidenza del consiglio , alla cortese attenzione di berlusconi s. , in cui si faceva richiesta di €20mila con cadenza mensile per sostenere un adeguato stile di vita, €500mila per aprire una non meglio precisata attività ed infine € 5mila per vacanze a Cortina, vista la generosità dimostrata al sig. tarantini e famiglia.
Era una cosa simpatica e così l'ho condivisa ed insieme a me altre persone.
Ebbene nell'arco di 2/3 minuti è sparita da tutti i profili ....

inizio a odiarlo veramente sto paese di merda , manco si può più ridere [SM=g27996]
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05/10/2011 12:57
 
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Wikipedia sospende il servizio: “No alla Legge Bavaglio”

Wikipedia si oscura contro la legge bavaglio. La nota enciclopedia online, Wikipedia, da deciso di protestare contro il ddl intercettazioni oscurando le sue pagine e sospendendo il servizio. Il noto sito, infatti, nel caso si verificasse l’approvazione del provvedimento rischierebbe addirittura la chiusura definitiva.

Gli amministratori di Wikipedia, infatti, hanno deciso di pubblicare un comunicato attraverso cui spiegare le motivazioni di tale protesta: “Cari Lettori, Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio tanto utile nel corso degli anni” si legge nel comunicato pubblicato in prima ed unica pagina.

Andando avanti inoltre, si legge che nel caso si dovesse approvare il disegno di legge in questione, oggi discusso alla Camera, ogni sito avrà l’obbligo di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza possibilità di inserire alcun commento, una rettifica per eventuali contenuti ritenuti lesivi per l’immagine del richiedente.

Un’imposizione questa, che trasgredisce e soprattutto scavalca l’intera logica su cui si fonda il sito, difatti lungo questi anni gli amminitratori e gli utenti di Wikipedia, si sono sempre dimostrati assolutamente intenzionati a verificare ed eventualmente a correggere, previa verifica su basi e fonti certe, i contenuti ritenuti oltraggiosi e lesivi.

Una legge che fa paura questa, che rischia di minare alla base la libertà di stampa e di divulgazione del sapere, che rischia di castrare la circolazione delle informazioni mettendo seriamente in pericolo l’attività democratica su cui si fonda il nostro Paese.

cinema.newsfan.it
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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31/05/2012 11:07
 
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il sito ANSA..l'Agenzia Nazionale Stampa Associata, comunemente conosciuta con l'acronimo ANSA, la principale agenzia di stampa italiana e la quinta al mondo ( etc) sta grande cooperativa che diffonde notizie in Italia e el mondo..che cazzo te mette nella home page da un paio di giorni?

Caterina Balivo mamma 'Sisma durante il parto'
Il piccolo pesa 3,3 kg. 'Ho impedito a tutti di baciarlo'


''Ieri durante il travaglio si sentivano le scosse e io e la puericultrice dicevamo 'che cosa strana, sta nascendo una vita e chissa' se altre si salveranno'''Caterina Balivo ha partorito ieri sera e oggi alle 9:00 in apertura dell'Alfonso Signorini Show su Radio Monte Carlo ha raccontato la nascita di Guido Alberto.






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