Giacomo(fu Giacomo), 13/03/2019 11.25:
Ma infatti Ranieri è un tecnico apprezzabilissimo.
Uno che ha fatto l'impresa più grande della storia del calcio recente, vado a memoria, una simile può essere solo la Danimarca campione d'Europa, ma con molte meno partite da giocare.
Quello che fa venire i brividi è che dopo anni di proclami e di tempo BUTTATO NEL CESSO con la cifra tecnica, la riconoscibilità della Roma...
siamo tornati al calcio fatto con le toppe.
Perché questo sta facendo Ranieri: mettere la pecetta, arronzare, fare 'na romanella.
Mica per colpa sua, ma per la situazione.
E il risultato sul campo è sconfortante da vedere, non per essere fini esteti, ma stare così con una squadra senza capo né coda e col tecnico che dice «lanciate lungo se no la perdete», me pare proprio una sconfitta per tutti.
Otto anni buttati nel cesso.
Anche perché tanto ricomincerai un'altra volta con qualcuno che si sente o viene fatto sentire stocazzo, con i proclami, con l'orgoglionismo.
Wait and see.
E questo è condivisibilissimo. Anzi è una certezza.
Infatti il mio discorso è che "come tecnico" aggiungerà/toglierà ben poco. A sto punto, nell'ottica di vedere (e prendere) il positivo nel negativo cosmico che abbiamo, penso che sia in grado di "aggiungere" ben più come dirigente.
Tra l'altro parla (male) 4 lingue, è riconoscibile e riconosciuto un po' in tutta Europa sia perché "naviga" da molto tempo e anche in squadre note, o molto note, sia per l'impresa "Worldwide" con il Leicester.
Oltre naturalmente ad essere "un minimo" testato nel ruolo dirigenziale/manageriale.
Un pragmatico, uno concreto, uno che appunto può aggiungere.
Ovvio, naturalmente, che se una società NON SA RICONOSCERE i suoi stessi aspetti, quindi non sapesse "riconoscere" a una figura del genere il suo (non immaginifico, ma concreto, comprovato) valore, e ritenga che "comunque in una società di software, invece dei tecnici informatici, servono i baristi, le parrucchiere e i notai", allora va da sé che sarà (anche questo) un cazzo e tutt'uno.