sulla questione del "carattere" il fatto è che questo termine in senso generico racchiude tutta una serie di sfumature.
la Roma ieri ha avuto "carattere2 nel senso del quasi UNICO tipo di "carattere" che ha (e che in fondo ha sempre avuto).
che è il "carattere" della "reazione nervosa", della "sveglia dopo lo schaiffo", della "risalita dopo toccato il fondo".
questo è il "tipo" di "carattere" che può produrre la Roma.
da sempre è così. la ROma di Bianchi che sperperava punti e poi guadagnava la zona uefa vincendo 5 su 5 le ultime partite.
la Roma che vince lo scudetto con Sensi solo come reazione rabbiosa allo scudetto della Lazio.
la Roma del primo anno di Garcia con tutti motivati per aver toccato il fondo nella finale contro la lazio.
la ROma che con un campioanto ormai solo da gestire, inizia a perdere occasioni su occasioni per chiuderla, fino a ridursi all'ultima giornata in casa con il Parma e con un solo risultato a disposizione.
la Roma di sempre.
il "carattere" inteso come "costante determinazione", come "proiezione sull'obiettivo", come "stare sul pezzo", invece la Roma non ce l'ha e non ce lo ha mai avuto.
e chissà se mai ce l'avrà.
per questo come sapete da sempre sostengo che c'è una notizia buona e una cattiva.
se volete prima la cattiva vi dico che "è incurabile con semplici ritocchi".
se volte quella buona allora vi dico che il problema si può risolvere.
ma per farlo, dal momento che la "personalità complessiva di una squadra" è data "la somma delle personalità dei singoli" 8e poi la loro "interazione "virtuosa").
e per curarla "basta" innestare in rosa dei "caratteri" diciamo così "da agonisti" E NON "da ultima spiaggia", "partita della vita", ecc...
sia come giocatori, sia come allenatore.
poi ci sarebbe un'altra notizia brutta: tutto ciò lo dovrebbe fare chi comanda e dirige, cioè questa "impronta" andrebbe data dall'altro e a cascata e per logica conseguenza propagarsi fino alla squadra.
e purtroppo a prendere le decisioni per la ROma non ci sono "caratteri" di quel tipo lì.
c'è un Presidente che "al momento" è fondamentalmente concentrato sullo stadio, che si, è vero, "richiede" un "galleggiamento" nei quartieri alti perchè al momento non è disposto a "piazzare" la campagna acquisti faraonica.
Ergo non è "vincere", non è "vittoria o morte" la sua priorità.
sa benissimo che si, la Roma è abbastanza forte, è posizionata lì e "galleggia" in zone che garantiscono introiti, ma gli "interventi" che lui può, o vuole permettersi al momento, devono passare attraverso la necessità di fare plusvelenze, di restare inc erti limiti. e questo sarà così fino, forse, alla costruzione dello stadio. allora, forse, si entrerà una nuova fase.
ha un DS che è la "logica emanazione" di questa filosofia.
non uno "votato alla vittoria", ma votato al..funambolismo, alla "puntata rischiosa", alla "sperimentazione".
NON QUINDI uno che con il bilancino, il misurino, e tutto il resto degli attrezzi si mette a limare, ritoccare, "perfezionare".
Tanto è vero che (come facevo notare all'indomani degli acquisti di Salah e Dzeko, che dovevano Raddrizzare la lacunosa situazione realizzativa, quindi dopo aver "risolto l'attacco" finalmente... in dieci giorni ha smontato la difesa.
E tutto perfettamente in linea.
tralasciamo il Parafangaro Baldissoni che sta lì solo a fare il piacione e il "presentista" e altre amenità varie che tra l'altro lo coprono se non di ridicolo, quantomeno di un'aura di grottesca inutilità.
Zanzi... cazzo devi di de Zanzi....
insomma, è lunga la strada per avere una Roma con quello che servirebbe nello sport, per vincere.
e non per "raddrizzare le baracche", "giocarsi le partite della vita", "reagire dopo essersi buttata via, per poi ributtarsi di nuovo".
ecco, al massimo la Roma ha il "carattere della reazione (rabbiosa spesso e volentieri).
ed è ovvio che così approcci molto male allo sport, specie quello agonistico, specie alla ricerca della vittoria.
e dire che avevamo anche fatto una gran partita.
io ho perso tutti i primi venti minuti (che credo siano andati come da copione con loro all'attacco a spron battuto).
poi ho visto una "grande reazione", ho apprezzato il rientro in campo dopo l'intervallo dove la ROma ha mantenuto il filo lasciato nella prima parte, continuando a fare la partita.
poi purtroppo ha fatto l'errore di "farceli credere", una squadra come loro, giovane e votata all'assalto, se la "freddi" come la Roma aveva saputo fare, allora escono tutte le loro lacune, si fanno isnicuri, imprecisissimi, confusionari.
ma se "ce li fai credere" quelli più tu lo fai più loro ci credono, e si innesta un pericoloso vortice dove più tu non ti riprendi, non "mostri" gli artigli, più loro "lo sentonO".
sono quelle squadre lì che vivvon molto di questo.
e la Roma si è fatta sfuggire l'attimo.
io non credo, come ho sentito da parte di un pò tutti, che "dovevi solo gestire la palla, addormentare il gioco"..
non te lo avrebebro permesso. loro avrebbero "assalito" con la bava alla bocca fino all'ultimo, e avresti rischiato più tu, provando a metterti in surplace e rischiando poi di "rilassarti", quando si sapeva che non te lo avrebbero fatto fare così facilmente.
e poi anche la Roma era stanca, non è che poteva "gestire" così... ricordiamo tra l'altro che la ROma tutti questi palleggiatori per "gestire" non ce li ha. nè dal punto di vista tecnico, nè da quello "attitudinale", è qusi tutta gente che "nons a restare calma".
secondo me lì c'era solo da badare al sodo: restare corti, essere il più densi possibile, e non mollare, anzi farsi sentire, su ogni contrasto.
far sentire agli avversari che eri più che presente e determinato e che neppure per pietà avresti concesso un centimetro.
in due parole: modalità Champions.
dove dai tutto con tutta l'intensità. il resto (i 3 punti) sarebebro arrivati da soli.