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Orgojoni romanisti

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2022 13:09
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22/05/2017 10:44
 
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sì, ma io dico che quell'anno non siamo mai stati nelle ultime 4 e che pur non vincendo per non so quante giornate,
il rischio concreto di finire in B secondo me non ci fu mai..
la lazio era una delle squadre peggio di noi e quel derby finì 0-0 non solo perchè se misero d'accordo,
ma anche perchè secondo me non poteva fini' diversamente,
un po' come i derby dei primi anni '90...
[Modificato da gianpaolo77 22/05/2017 10:46]
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Re:
Julian Ross 80, 19/05/2017 20.33:

1 posto a pari merito edizioni 1983-84 e 2000-2001
3 posto a pari merito edizioni 2001-02 e 1982-83 anche se il calcio degli anni 80 rispetto agli anni 2000 aveva rose molto più corte (di 13 giocatori)
5 posto la migliore di Spalletti (2007-08)
6 posto a pari merito quella di Ranieri (2009-10) l' ultima di Capello (2003-04) quella di Eriksson che perse il campionato col Lecce quella di Spalletti che sbancò Lione ma fu brutalizzata dal Manchester United quella che perse il campionato per il gol di Turone (1980-81) e quella che perdendo Ancelotti per infortunio cedette il secondo posto alla Fiorentina (1981-82)sennò chissà come sarebbe andata
12 posto la 90-91 delle 2 finali di coppa (da allora la Roma ancora deve raggiungere una semifinale europea) anche se in campionato arrivò nona
13 posto la prima di Zeman (1997-98)
14 la seconda di Zeman (1998-99) che perse Balbo ma acquistò Zago
15 esima questa attuale
16 esime a pari merito: le edizioni di Garcia e quelle di Mazzone saldamente in zona Uefa con la difesa tra le meno battute
la più scarsa degli ultimi 60 anni quella del revival di Zeman togliendo Totti

@ giove: la Roma del 2007-08 è più forte di quella che ne ha presi 7 dal Man Utd (edizione 2006-07) secondo me, perché è arrivata molto più vicina all' Inter, aveva un quarto campione assoluto (Juan) in Coppa Campioni si è sempre fermata coi Red Devils ai quarti ma con un punteggio umano. Le edizioni del primo Spalletti non sono tutte migliori di quella attuale secondo me, la prima (2005-06) è più debole, rosa cortissima, alcuni buchi in rosa peggiori di adesso, andata più o meno uguale in Europa League, meglio in coppa Italia ma in campionato 5a sul campo (poi diventata seconda dopo le sentenze di Calciopoli)...Anche la prima Roma di Garcia secondo me è più debole di quella attuale perché non aveva le coppe e aveva Destro al posto di Dzeko, Gervinho (che vale si e no Martins) al posto di Salah (non un fenomeno ma più completo), migliore come terzini titolari peggiore oome portiere, come riserve aveva Toloi e Bastos e fino a gennaio non aveva Nainggolan ma l' americano Bradley. Poi andrebbe fatto un discorso a parte sull' ultima Roma di Spalletti 1.0 (sulla carta molto buona ma ha fatto un disastro e quindi va messa molto al di sotto di questa) e su quella di Ranieri completata da Burdisso e Luca Toni: più forte di questa e di tutte quelle di Spalletti 1.0 tranne la 2007-08 sebbene con alcuni elementi arrivati spremuti a fine stagione



si posso anche essere d'accordo, non è che mi ricordi tutto su due piedi, sono andato molto a memoria.
Diciamo che su quella Roma di Spalletti il discrimine nella mia testa (perso anch'esso nella notte dei tempi, perché io fui tra i primi due o tre a Roma ad accorgermene ) lo fa lo scadimento in PICCHIATA di De Rossi, che per me più o meno in quell'anno si trasformò (inspiegabilmente) in una PIPPA. (e mi pare che ciò accadde proprio l'anno dopo il 7-1). Poi ti dico pure che quella che pareggiò a Manchester non lo fece perché "più forte" di quella che perse 7-1.
Quella sconfitta epocale non fu dovuta al divario tecnico (all'andata al Manchester gli faccemmo una faccia così) quanto alla "labilità mentale". E quella, come saprai, ce l'hanno avuta pure le nostre squadre più forti a cominciare dall'84 e quella finale giocata con la "paresi"... all'86 con Roma-Lecce, al 2002 con 7 pareggi contro le sette più pippe e scudetto perso di un punto, quella di Roma-Samp, quelal dell'1-7 con il Bayern del venticinque a uno con il Barcellona (come vedi non mi ricordo esattamente tutto)...quella che si blocca in finale con la Lazio perché E' LEI AD AVERE PAURA E NON VICEVERSA.
E via andare...

PS. Comunque, entrambe quelle squadre 06-07 e 07-08 erano superiori alla Roma attuale.


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22/05/2017 14:11
 
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Si, concordo, sia la 2006-07 che la 2007-08 migliori di questa. Concordo sul 7-1 frutto di una bambola colossale che è una costante nella storia della Roma, però la squadra del 2007-08 era migliore per ben altre ragioni: Vucinic finalmente recuperato, riserve di maggior qualità (Giuly e una delle pochissime stagioni abbastanza in salute di Aquilani erano molto meglio di Tavano e Wilhelmsson presi in extremis a gennaio) e Juan di tutt' altra pasta rispetto a Chivo come marcatore e come letture in difesa

Il crollo manifesto di De Rossi fu dopo Catania-Roma del 2008 già alle prime uscite della stagione successiva (quindi stagione 2008-09 che fecero quasi tutti schifo), il 7-1 all' Old Trafford è di aprile 2007...La stagione 2007-08 fu una grande stagione, De Rossi me lo ricordo in palla, se già stava dando segni di cedimento non lo ricordo, ma può darsi che non l' ho visto bene...Colgo l' occasione per ribadire un mio giudizio nel complesso negativo sul calciatore che da allora, apparte qualche breve fase di reazione nervosa (qualche mese con Ranieri qualche mese con Garcia qualche mese con Spalletti 2.0), non è più tornato il campione che era

PS il Manchester che ce ne fece 7 poi fu subito schiantato dal Milan, quello dell' anno dopo che ci eliminò con un punteggio umano (e lo incontrammo pure al girone) vinse la Coppa, quindi un po' la Roma in un anno era anche maturata (non molto, altrimenti non sarebbe stata la Roma, ma un po' sì)
[Modificato da Julian Ross 80 22/05/2017 14:13]
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Re:
Julian Ross 80, 22/05/2017 14.11:

PS il Manchester che ce ne fece 7 poi fu subito schiantato dal Milan, quello dell' anno dopo che ci eliminò con un punteggio umano (e lo incontrammo pure al girone) vinse la Coppa, quindi un po' la Roma in un anno era anche maturata (non molto, altrimenti non sarebbe stata la Roma, ma un po' sì)




il grosso rimpianto per il doppio confronto del 2008 fu l'assenza di Totti per infortunio. Quanto meno per giocarsela.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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22/05/2017 14:26
 
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Re: Re:
Sound72, 5/22/2017 2:21 PM:




il grosso rimpianto per il doppio confronto del 2008 fu l'assenza di Totti per infortunio. Quanto meno per giocarsela.



anche un rigore trovato all' Old Trafford (fallo stupidissimo di Wes Brown ancora me lo ricordo) laddove Ferguson con un pizzico di presunzione aveva messo una formazione un po' rimaneggiata...calciato alle stelle da De Rossi e con quel pallone andarono in orbitta tutte le vellità rimanenti di rimettere in piedi la qualificazione


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22/05/2017 14:42
 
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Re: Re: Re:
Julian Ross 80, 22/05/2017 14.26:



anche un rigore trovato all' Old Trafford (fallo stupidissimo di Wes Brown ancora me lo ricordo) laddove Ferguson con un pizzico di presunzione aveva messo una formazione un po' rimaneggiata...calciato alle stelle da De Rossi e con quel pallone andarono in orbitta tutte le vellità rimanenti di rimettere in piedi la qualificazione






io c'ero [SM=g8865]
(non l'anno prima per fortuna...)
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Dateje i tamburi al poeta


LR24 (DARIO BERSANI) - Metti una sera di inizio autunno. C’è Londra, un catino attiguo a quel famigerato cimitero di Brompton infestato di corvi. Poi c’è la Roma vestita di bianco, bella come una sposa e il suo cavaliere venuto dall’Est che la accompagna all’altare. Metti una squadra talmente abile a nuotare che quasi annega. E che alla fine si accontenta di toccare la sua sponda, stremata, con gli alveoli saturi dopo un’i(n)spirazione tra le più poderose della sua vita da novantenne.

E poi metti una riga qui sotto se anche tu - come me - pensi che il merito della sontuosa prestazione in Champions League sia da ricercarsi tra gli occupanti di quel settore ospiti tinto di passione, ai limiti del memorabile. Nè Dzeko, nè Di Francesco. Loro. Quindi noi. Siamo stati così forti perché siamo stati uniti. Rigorosamente minuscolo, please. Siamo stati così squadra perchè eravamo simbiosi. C’era flusso, c’era contagio. Se ci fosse stato Perotti a cantare e uno del settore a dribblare, martedì non si sarebbe vista alcuna differenza.
Cinquanta sfumature di stati d’animo/a in 90 minuti con un solo e continuo filo conduttore: quei 2.500 che sembravano centomila.
“Le partite non si vincono sugli spalti”. Sarà. Eppure è ancora tanto sano convincersi del contrario. Così com'é altrettanto assurdo accorgersi solo dopo la trasferta di massa in terra inglese che la Roma ha ancora una Curva che la sostiene a scatola chiusa al fischio d’inizio, che tifa tifa e non demorde ma tifa, che non vince mai ma vince sempre, che perdona e glorifica, protagonista di un processo vagamente clorofilliano che emulsiona i decibel e li rende frastuono.
Una Curva che a fine gara ricominciava da dove aveva interrotto, come se niente fosse. Come due ore prima. “Com’è finita?”. “Ah ok, 3-3”. “Daje Roma facci un gol, daje Roma facci un gol, daje Roma daje Roma facci un gol”...Magari bastava prenderne uno in meno. Ma questa è un’altra storia. L’adrenalina da Sud e la fierezza di chi seguiva a distanza di migliaia di chilometri. Mancava. Immagino di non essere esattamente il primo, lo so. Ma io ci penso sempre e sempre mi faccio lo stesso film, ogni volta che vedo un quadro con questa stessa cornice. E ogni volta penso le stesse due cose. Sempre. Una: le partite senza la gente dentro non sono niente. Niente.
Due: chissà dove saremmo noi ora, con uno stadio di tutti strapiombi, fiato sul collo con più coriandoli che a “La Bombonera”. Magari staremmo di diritto nel gotha, o forse a scontare il 41bis, squalificati sine die per intemperanze assortite.
Fatece fa’ ‘sto stadio, aó. Mó basta davero. Va bene pure come ‘sto Stamford, il Flaminio dei poveri. Basta tarantelle.
Magari anche solo per farlo vedere ai nipoti di adesso che saranno gli zii esodati e calvi di domani. La posa della prima pietra è ormai come il Santo Graal per una mezza dozzina di generazioni giallorosse. È ora. Date il via libera. Date la possibilitá ad ogni partita di diventare come Chelsea-Roma, la regola che infranga le eccezioni. Fate come ve pare: riconvertite il tartan della utilissima pista d’atletica dell’Olimpico, fondetelo con le breccole rovesciate a casaccio sulle buche e tirate su ‘sto cazzo de ponte di Traiano. Buoni a nulla manfrinari: la Sud dell’altra sera l’avrebbe costruito in un giorno il ponte.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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Re:
Sound72, 20/10/2017 16.11:

Dateje i tamburi al poeta


LR24 (DARIO BERSANI) - Metti una sera di inizio autunno. C’è Londra, un catino attiguo a quel famigerato cimitero di Brompton infestato di corvi. Poi c’è la Roma vestita di bianco, bella come una sposa e il suo cavaliere venuto dall’Est che la accompagna all’altare. Metti una squadra talmente abile a nuotare che quasi annega. E che alla fine si accontenta di toccare la sua sponda, stremata, con gli alveoli saturi dopo un’i(n)spirazione tra le più poderose della sua vita da novantenne.

E poi metti una riga qui sotto se anche tu - come me - pensi che il merito della sontuosa prestazione in Champions League sia da ricercarsi tra gli occupanti di quel settore ospiti tinto di passione, ai limiti del memorabile. Nè Dzeko, nè Di Francesco. Loro. Quindi noi. Siamo stati così forti perché siamo stati uniti. Rigorosamente minuscolo, please. Siamo stati così squadra perchè eravamo simbiosi. C’era flusso, c’era contagio. Se ci fosse stato Perotti a cantare e uno del settore a dribblare, martedì non si sarebbe vista alcuna differenza.
Cinquanta sfumature di stati d’animo/a in 90 minuti con un solo e continuo filo conduttore: quei 2.500 che sembravano centomila.
“Le partite non si vincono sugli spalti”. Sarà. Eppure è ancora tanto sano convincersi del contrario. Così com'é altrettanto assurdo accorgersi solo dopo la trasferta di massa in terra inglese che la Roma ha ancora una Curva che la sostiene a scatola chiusa al fischio d’inizio, che tifa tifa e non demorde ma tifa, che non vince mai ma vince sempre, che perdona e glorifica, protagonista di un processo vagamente clorofilliano che emulsiona i decibel e li rende frastuono.
Una Curva che a fine gara ricominciava da dove aveva interrotto, come se niente fosse. Come due ore prima. “Com’è finita?”. “Ah ok, 3-3”. “Daje Roma facci un gol, daje Roma facci un gol, daje Roma daje Roma facci un gol”...Magari bastava prenderne uno in meno. Ma questa è un’altra storia. L’adrenalina da Sud e la fierezza di chi seguiva a distanza di migliaia di chilometri. Mancava. Immagino di non essere esattamente il primo, lo so. Ma io ci penso sempre e sempre mi faccio lo stesso film, ogni volta che vedo un quadro con questa stessa cornice. E ogni volta penso le stesse due cose. Sempre. Una: le partite senza la gente dentro non sono niente. Niente.
Due: chissà dove saremmo noi ora, con uno stadio di tutti strapiombi, fiato sul collo con più coriandoli che a “La Bombonera”. Magari staremmo di diritto nel gotha, o forse a scontare il 41bis, squalificati sine die per intemperanze assortite.
Fatece fa’ ‘sto stadio, aó. Mó basta davero. Va bene pure come ‘sto Stamford, il Flaminio dei poveri. Basta tarantelle.
Magari anche solo per farlo vedere ai nipoti di adesso che saranno gli zii esodati e calvi di domani. La posa della prima pietra è ormai come il Santo Graal per una mezza dozzina di generazioni giallorosse. È ora. Date il via libera. Date la possibilitá ad ogni partita di diventare come Chelsea-Roma, la regola che infranga le eccezioni. Fate come ve pare: riconvertite il tartan della utilissima pista d’atletica dell’Olimpico, fondetelo con le breccole rovesciate a casaccio sulle buche e tirate su ‘sto cazzo de ponte di Traiano. Buoni a nulla manfrinari: la Sud dell’altra sera l’avrebbe costruito in un giorno il ponte.



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26/10/2017 08:41
 
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Ciardi col bandierone..la Roma ha la rosa completa, non me ricordo parate di Alisson ...eh ma guarda pure co chi hai giocato.

Tra l'altro ieri tale Nalini nel primo tempo il golletto se lo mangia sotto porta.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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26/10/2017 14:06
 
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GIANNI NURA

«LR24 (DARIO BERSANI) - Caro Bruno, Bruno caro. Questa lettera è per te. Ora che anche Karsdorp ci ha lasciati, ora stiamo col bottone nero di stoffa: il lutto addosso dopo averlo visto risorgere. Gino mio, Bruno mio. Pace all’anima sua.

Caro Bruno da Silva Peres, Bruno da San Paolo. Prestacelo un santo perchè l’avemo tirati giù tutti da stamattina. Proprio ora che pensavamo di esserci liberati di te, proprio ora (ri)tocca a te. Florenzi due volte e poi pure il tenero Nura. Gianni Nura. Ora noi la prendiamo a ridere altrimenti toccherebbe fa’ l’ostaggi, famo come te che ridi sempre. Ma com’è che ridi così spesso, Brù? Io sento dire che “ce sotteri a tutti”, che vinci la concorrenza senza giocare... Non ce la facevi proprio a fare il terzo, eh? Ma possibile mai? Maledette malelingue, lo conosci Ivan Graziani? Vabbè, famo nantra vorta, su.

Caro ragazzo Bruno. Il nostro pellegrinaggio da Mariani è ricominciato. Ormai sta a cottimo co’ noi er Prof. Chissá se tu ci penserai, se con gli amici parli mai, con quella barbetta appena accennata da foreign fighters. Dicci qualcosa, facce Tarzan. Sorprendici, o enigmatico Bruno.

Stupiscicivicisi. É l’ora tua. Tua e non dico di chi altro perchè tanto avemo ricominciato er giro, hai visto mai davero davero. Quindi tua. Famo collezione de pali e ossa sfrante Brù, ma te ma che ne sai... Torna quello che eri almeno in attacco Bruno, resta sulle tue nuvole e scordati pure quello che non sarai mai soprattutto in difesa. Muta Brù, sbraita, sbuffa, sgrava. Elaborazione e ricalcolo.

È cambiato DiFra e ora pare grosso come Nedone Sonetti, è cambiato pure Rocky IV a Mosca. Tutto il mondo può cambiare, Bruno. Anche tu. Prendici per mano e facci volare sotto la Tevere con te. Facci dimenticare quell’ultimo derby sgualdrino e prepara il prossimo dopo la sosta come se fosse l’Estrema Unzione pure per te. Non ti curar di Kolarov che ti mangerà il cuore al primo errore in uscita, ignora i brusii letali degli spalti impazienti, prova a darci tutto te stesso. Provaci Brù, santi numi. Basta che tieni i crociati intonsi per la volatona finale. Che poi rientra Rick, con o senza Gian.

A Bruno Peres, que Deus o abençoe.
Obrigado. Barilla. Forza la Roma.»
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26/10/2017 14:25
 
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Dopo una certa ora (o dopo il terzo Negroni )non se dovrebbero mandà messaggi alle ex o scrive su La Roma 24.
[Modificato da jandileida23 26/10/2017 14:27]
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Sono la rovina della Roma


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26/10/2017 16:11
 
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me piace stavolta, molto divertente.


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26/10/2017 16:44
 
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e azzeccato

avrei concluso con :

risorgi dalle ceneri del palazzaccio
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26/10/2017 16:45
 
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T'è piaciuto di più Gianni Nura, Rick e Gian oppure il derby sgualdrino?
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26/10/2017 16:54
 
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Quando ha scritto gianni nura ho pensato a gianni neri [SM=x2478856]
Chi vedeva richard benson capira'.
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26/10/2017 17:07
 
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Re:
Giacomo(fu Giacomo), 26/10/2017 16.45:

T'è piaciuto di più Gianni Nura, Rick e Gian oppure il derby sgualdrino?




quando cita rocky IV che è cambiato a Mosca [SM=x2478856]
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26/10/2017 17:40
 
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è più facile che Ivan Drago non prenda steroidi che Peres diventi un giocatore di livello.
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27/10/2017 09:53
 
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ce n'erano di spunti. peccato sia un orgojone, perché un po' di creatività non gli manca.


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27/10/2017 09:58
 
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A me Bersani, in tutto quel carrozzone, è quello che è sempre piaciuto di più: almeno se sente che qualche partita se la vede. Quando non tira fori il bandierone è pure spiritoso: sì il pezzo de Rocky faceva ride effettivamente [SM=x2478856] GANNI NURA però
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27/10/2017 15:27
 
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il fatto è che sto bandierone ce l'ha sempre a portata di mano e allora è il più classico dei vorrei ma non posso.

E' come dì, me la sposerei pure Sasha Grey, quando non fa la zoccola è bella e simpatica.
Ok... e di grazia... quand'è che non la fa la zoccola?


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