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Zdeněk Zeman

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2023 15:08
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25/09/2014 14:51
 
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ma siamo sempre lì, se non ci metti l'anima quel gioco non lo fai mai.
è roba da starci con il cervello e con i sentimenti.
solo DOPO si può dire che "è un gioco inattuale". la verità è che io non l'ho più visto giocare come si doveva.
l'ultima volta è stato a Pescara. altrimenti ho sempre visto squadre dove almeno tre quarti dei giocatori non vedevano l'ora che finisse.

e tutto questo NON perchè io sia un estimatore di Zeman, che ho altrettanti motivi per farlmelo stare sui coglioni, rispetto a quelli per i quali lo apprezzo...
io nemmeno "gli auguro", o "sarei felice se" si riprenda.

il problema è che trovo un ...senso di ingiustizia, come spiegare, nel fatto che poi viene giudicata una cosa che era tuttì'altro che compiuta.
e Roma è un esempio lampante, indipendentemente se è meglio De Rossi o Tachtsidis.
io ho visto una società chiamare lui sulla panchina e nond argli i giocatori per il suo gioco, l'ho vista non appoggiarlo in tutte le sue cose "particolari" e va da se che se Zeman lo segui "mezzo e mezzo" le cose vanno allo sfascio.
e poi ho visto giocatori non seguirlo.

e se a qualcuno nun je risurtasse st'ultima cosa, lo rimando alle parole di tal Francesco Totti "dobbiamo credere nelle cose che ci chiede, purtroppo non lo stiamo seguendo".

per me: punto così.


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25/09/2014 15:03
 
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A ma a Roma era chiaro che era andato sul culo a qualche senatore già da Riscone, se ne parló pure all'epoca. E che non è che lo spogliatoio c'avesse tutta sta voglia di seguirlo, anzi. Ripeto pure che per me le colpe erano più de ste cose che de Zeman.

A Cagliari sinceramente non lo so fino a che punto sia cosí, cioè non ne ho la minima idea ma non penso che Rui Patricio o chi minchia c'hanno abbia troppa voce in capitolo o titoli, o presunti tali, per alzare la cresta. Non me pare d'ave letto niente circa malumori o cose del genere, poi non è che seguo il Cagliari come se me facessi i bagni al Poetto tutti i giorni quindi non so.

A me me sta simpatico, ha significato tanto per noi e per il calcio italiano in genere, quindi spero se ripiji: poi che dal punto di vista tattico sia un po' superato si puó essere d'accordo o meno. Per me sí, fatti tutti i conti.
[Modificato da jandileida23 25/09/2014 15:04]
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25/09/2014 15:20
 
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no no aspè io per quanto riguarda cagliari non dico ancora nulla, mica posso di io se lo seguono o non lo seguono.
su Caglairi dico solo che ritengo più opportuno attendere prima di dire che "non è andata". dico cioè che 4 giornate sono poche (per es. la Lazio ha giocato anche bene e ha fatto pochissimi punti).

la cosa del "non lo seguono" è riferita a molte sue esperienze in cui è andata proprio così, tipo l'ultima a Roma.

e allo stesso tempo sono meno frettoloso a bocciare il suo calcio come "superato", è tutto troppo legato ai molti ambienti avversi in cui è andato.

che poi tra l'altro un difetto assodato per quanto mi riguarda, di Zeman, è ed è stato proprio nons aper scegliere.
per dire che vai a fare al Napoli così... e in Turchia? te se magnano... e quando ha lasciato il Pescara per ROma?

poi per quanto riguarda "je vojo bene", "nun je vojo bene", Zeman mi ha fatto rodere il culo fin troppe volte perchè il mio possa essere amore. e non mi riferisco all'ultima esperienza qui, parlo di quando fu alla Roma 20 anni fa.

mi ha fatto perdre 4 derby, mi faceva vedere delle partite ridicole con i 5-4, mi faceva perdere quando doveva amministrare, una volta bacchettò Mazzone (lui boemo de boemia che mette bocca nei cazzi nostri tra romanisti) quando Mazzone decdicò ai tifosi della Roma l'eliminazione inflitta dal suo Bologna ai danni dello Slavia.
quella fu una dedica "tutta nostra", e Zeman mise bocca, si fece rodere il culo perchè l'allenatore delal Roma era lui: "pensi al Bologna", lo volle far passare da leccaculo.
E Mazzone quella dedica la fece con le lacrime agli occhi.
e mi vennero anche a me.
e un cazzo di boemo dendadocazzoarivi ci mette bocca...

no, io per Zeman non nutro "amore".
però a una cosa ci tengo ed è uns enso di giustizia, di non infamità, di "dare a Cesare quel che è di Cesare", del giudicare su quanto davvero sul tavolo.
e sotto questo punto di vista per me Zeman è in credito.


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25/09/2014 15:53
 
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Ho subito pensato male quando ho visto il mercato del cagliari,davvero robetta.Poi conti e cossu il meglio l'hanno dato.Ibarbu e Sau da un pezzo si sono ridimensionati già lo scorso anno.Insomma,zeman con questo materiale può combinare poco.
In generale il cagliari con questa rosa mi sembra destinato a navigare in cattive acque.Forse più che zeman questo cagliari aveva bisogno di un allenatore più normale,uno da lotta alla salvezza,uno pratico.

Prendere in mano una squadra dopo un cambio di proprietà è un'opportunità ma sopratutto un rischio.O fai mercato a gennaio o accantoni zeman.
Tra l'altro ultimamente vedo zeman bacchettare i suoi giocatori pubblicamente (tipo ibarbo),penso sia deleterio.
Cmq mi auguro che il cagliari decolli con zeman anche se non è facilissimo.
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29/09/2014 10:13
 
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S'è ripreso e pure bene [SM=g27993]
...al Cagliari visto qua non avrei dato neanche una possibilità..e me sa che Danielino di Cagliari ha perso pure il posto adesso..
per quel poco che s'era visto nel secondo tempo cmq Balzano e Dessena nn potevano fa la panchina a Pisano e Joao Pedro.

Alla fine evidentemente i giocatori lo seguono [SM=g7557]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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29/09/2014 14:24
 
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mah per ora di certo c'è solo ciò che già era certo prima. giudicare giorno per giorno si può, dare impressioni che si avvicinino a una cosa ormai stabilita che ha esaurito ormai ogni tipo di possibile controprova, al momento è possibile, ma inutile.
vale per Zeman, Destro, Ljaijc, Florenzi, Inzaghi, l'Inter...

sono ancora pochi gli elementi (praticamente mezza dozzina scarsa di partite).

ieri poi... si il Cagliari vince bene, ma va in vantaggio su un lancione dalla difesa modello Ascoli quando giocavano Greco e Casagrande...
e poi, dopo il pari, il grosso ce lo mette la stessa Inter che si liquefa appena rimasta in dieci (espulsione da radiazione per l'arbitro, questa gente va in giro a rovinare i campionati, una cosa da dilettanti).
cioè roba un pò eccessiva per parlare di gran gioco di Zeman in questo preciso meento.
una cosa che magari può dire (o meglio dare) questa affermazione è che intanto Zeman si guadagan un paio di settimane/un mese di tempo per "tirare fuori" (eventualmente) il suo gioco.
adesso ha questo mesetto per il dentro o fuori.


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29/09/2014 14:33
 
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d'accordo..

però per me l'espulsione di Nagatomo è da regolamento..certo l'avesse fatto Collina sarebbe stato piu' comprensibile..Banti è uno che lo applica in base alle maglie e ai calciatori.
Però per me ci sta..fallo da dietro e tirata di maglia..quelli sono due gialli.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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29/09/2014 15:17
 
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no, assolutamente. non si possono arbitrare le partite come i muli, sennò mandiamoci i muli.

su quel secondo fallo un conto è se fosse stato un fallaccio, allora si lo punirei con il rosso E ANZI il rosso te lo sbatto proprio in faccia modello "a cojone! ma che cazzo fai?! appena preso il giallo fai l'assassino?!?! sei un coglione e devi andartene a fanculo sotto la doccia a pensare quanto sei COJONE!"

ma quel secondo fallo è un falletto, veramente da incapaci ammonirlo-per-la-seconda-volta-in-pochi-minuti.

lì basta che vai da lui, gli fai "Nagatomo! ... regolati eh? hai preso il giallo poco fa e mi fai subito questo intervento? occhio che rischi eh? finiscila qui" punto.
hai raggiunto lo scopo (tenere in pugno la partita, assicurare lo scorrimento del gioco) SENZA FALSARLA.

sono due falli che singolarmente sono da ammonizione (oddio il secondo nemmeno tanto... gli ha solo appoggiato il piede non ho visto il calciONE, ma nemmeno il calcio), ma proprio perchè non c'hai le recchie lunghe 40 centimetri, non cammini a quattro zampe e non fai IIH-OOOHHHH! sarebbe gradito un arbitraggio un pò più intelligente.


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19/12/2015 16:46
 
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"Nella Roma comandano i giocatori, con me in 12 restavano sul lettino e 2 sul raccordo"

Chissà chi erano quei due....
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Sono la rovina della Roma


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19/12/2015 16:52
 
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Re:
jandileida23, 19/12/2015 16:46:

"Nella Roma comandano i giocatori, con me in 12 restavano sul lettino e 2 sul raccordo"

Chissà chi erano quei due....




sul raccordo de Buenos Aires, peraltro.
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19/12/2015 17:11
 
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Uscita 28
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04/02/2020 23:05
 
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CSS - L’ex allenatore della Roma Zdenek Zeman è intervenuto sulle frequenze dell’emittente radiofonica per parlare del momento della squadra giallorossa. Queste le sue parole:

Perché non sono arrivati i risultati sportivi in questi anni?
Oggi per le società il calcio conta sempre di meno, contano di più le finanze. E nonostante contino di più le finanze, si riesce a fare comunque debito. Io non sono riuscito a fare quello che volevo.

E perché?
Io ero praticamente sotto equipe medica che decideva cosa potevo e non potevo fare. Io avevo Ferola, e l’equipe gli diceva che non poteva toccare i giocatori. Lo staff medico dava quattro giorni per un torcicollo ad un giocatore che per me, con una manipolazione, giocava in cinque minuti. I giocatori davano più retta a staff medico e dirigenziale che a me.

Ha il rimpianto di non aver giocato quella finale di Coppa Italia, a cui comunque lei ci ha portato?
Eh sì, il rimpianto c’è. Ci credevo. La Coppa Italia era sempre qualcosa da vincere, sia per me che per la società.

Cos’è successo con il calcio femminile?
Io pensavo di aiutare le donne che devono emanciparsi. Non era per offendere le donne, anzi il contrario. A me il calcio femminile non mi ha mai disturbato e sono contento che cresce. La domanda era ‘Perché il calcio femminile in Italia è arrivato dopo?’ Io ho risposto che era per la mentalità italiana che vedeva la donna in cucina e basta.

Mi racconta Lorenzo Pellegrini?
Io l’avevo visto già in Primavera e già si distingueva. Oggi nella Roma è importante perché sa vedere il gioco. Pellegrini è un centrocampista per me, una mezzala. Nella Nazionale per me lui deve fare la mezzala, il ruolo di regista spetta a Verratti. Non do consigli a nessuno, però per me, per come vedo il calcio, questi sono i ruoli.

Florenzi?
Io l’ho fatto riscattare da Crotone. Andare a Valencia è stata una sua scelta, secondo me. Con me lui giocava mezzala sinistra. Per me l’ha fatto bene: in fase difensiva lavorava anche per Totti e in fase offensiva approfittava delle giocate di Totti.

Kalinic?
Io penso che il ragazzo ha problemi. Alla Fiorentina segnava ogni tanto, oggi quando entra non si vede.

Fonseca le piace?
Io capisco che un allenatore che viene dall’Ucraina possa trovare delle difficoltà, però c’è una differenza tra quello che dice e quello che si vede in campo. L’unica partita bella è stata contro la Lazio, che purtroppo non abbiamo vinto, poi però non ha dato seguito.
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05/02/2020 17:19
 
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Re:
lucaDM82, 04/02/2020 23.05:

CSS - L’ex allenatore della Roma Zdenek Zeman è intervenuto sulle frequenze dell’emittente radiofonica per parlare del momento della squadra giallorossa. Queste le sue parole:

Perché non sono arrivati i risultati sportivi in questi anni?
Oggi per le società il calcio conta sempre di meno, contano di più le finanze. E nonostante contino di più le finanze, si riesce a fare comunque debito. Io non sono riuscito a fare quello che volevo.

E perché?
Io ero praticamente sotto equipe medica che decideva cosa potevo e non potevo fare. Io avevo Ferola, e l’equipe gli diceva che non poteva toccare i giocatori. Lo staff medico dava quattro giorni per un torcicollo ad un giocatore che per me, con una manipolazione, giocava in cinque minuti. I giocatori davano più retta a staff medico e dirigenziale che a me.

Ha il rimpianto di non aver giocato quella finale di Coppa Italia, a cui comunque lei ci ha portato?
Eh sì, il rimpianto c’è. Ci credevo. La Coppa Italia era sempre qualcosa da vincere, sia per me che per la società.

Cos’è successo con il calcio femminile?
Io pensavo di aiutare le donne che devono emanciparsi. Non era per offendere le donne, anzi il contrario. A me il calcio femminile non mi ha mai disturbato e sono contento che cresce. La domanda era ‘Perché il calcio femminile in Italia è arrivato dopo?’ Io ho risposto che era per la mentalità italiana che vedeva la donna in cucina e basta.

Mi racconta Lorenzo Pellegrini?
Io l’avevo visto già in Primavera e già si distingueva. Oggi nella Roma è importante perché sa vedere il gioco. Pellegrini è un centrocampista per me, una mezzala. Nella Nazionale per me lui deve fare la mezzala, il ruolo di regista spetta a Verratti. Non do consigli a nessuno, però per me, per come vedo il calcio, questi sono i ruoli.

Florenzi?
Io l’ho fatto riscattare da Crotone. Andare a Valencia è stata una sua scelta, secondo me. Con me lui giocava mezzala sinistra. Per me l’ha fatto bene: in fase difensiva lavorava anche per Totti e in fase offensiva approfittava delle giocate di Totti.

Kalinic?
Io penso che il ragazzo ha problemi. Alla Fiorentina segnava ogni tanto, oggi quando entra non si vede.

Fonseca le piace?
Io capisco che un allenatore che viene dall’Ucraina possa trovare delle difficoltà, però c’è una differenza tra quello che dice e quello che si vede in campo. L’unica partita bella è stata contro la Lazio, che purtroppo non abbiamo vinto, poi però non ha dato seguito.




tutto o quasi condivisibilissimo.
Magari la ROma qualche partita discreta in più l'ha anche giocata.
ma più o meno....

Sulla questione medica, i 4 giorni per il torcicollo, CI CREDO ECCOME.
Sul non essere stato messo in condizioni E' COSI' (non solo lui, lui come altri. SEMPRE DETTO: Luis Enrique viene per fare il tiki taka... e gli ULTIMI RUOLI che gli vai a coprire nel mercato... SONO I CENTROCAMPSITI.....arriva di tutto e di più fino a metà agosto. I centrocampisti glieli prendono a FINE MERCATO.

Zeman fa calcio verticale, non gli prendono i ruoli per lui, non gli prendono il Regista "alla Zeman". Alla fine gli prendono Tachsidis e ci va di mezzo Zeman.

Sul calcio femminile, polemica sterile. Gli distorsero Parole e Concetti.

Lorenzo Pellegrini è UNA MEZZALA. Come Trequrtisti ci sono giocatori superiori, come registi anche. E SOLO L'ORGOJONISMO RIOMMANISTA è in grado di farlo diventare "Il Magnifico, l'erede di Totti, COME Totti pure nei gesti tecnici, pure nei no look, che due ne ha fatti ma poi gliene hanno attribuiti altri 5 o 6 che TUTTO ERANO TRANNE CHE NO LOOK. Un gioctore che potrebbe essere accompagnato nella crescita,. invece stiamo costruendo un "montato".
E lo stiamo montando noi, e poi magari passa che è pure montato lui.
Lo stanno convincendo di un cosa che non è.
A modo mio ho scritto "Pellegrini non è Zico, non è Baggio", che sprisci ma poi quando appari sono 3 assist e due gol.
pellegrini deve "impreziosire si, ma deve lottre, menare, sudare, attribiurgli sta patente EQUIVALE A DIGLI "sei arrivato, ACCONTENTATI".
Questo accade perché roma è NA VIGNA DE COJONI.

Florenzi che dire lapalisse....


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19/06/2021 18:32
 
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Ritorna al Foggia...
Pensavo si fosse rassegnato al riposo
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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20/06/2021 11:51
 
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contento per lui (anche se ha i suoi anni).
Il suo Foggia qualche anno fa lo avevo seguito nelle sintesi in tv, grande calcio ma fu un massacro arbitrale, roba all'altezza dell'epoca moggi fine anni '90. Oltre a un super Insigne c'erano anche Konè, bravo, che poi ha combinato poco e un giovane Sau.
In bocca al lupo
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09/11/2021 13:01
 
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Con Foggia- Paganese 3-0 ha raggiunto le 1000 partite in carriera.

Gli anni passano e a vederlo e sentirlo purtroppo si nota ma ci mette sempre entusiasmo e coerenza di idee,cmq un grande personaggio il boemo.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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09/11/2021 16:23
 
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[SM=g7542]
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09/11/2021 16:27
 
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L'INTERVISTA
Mille volte Zemanlandia: "Il calcio è gioia, spero di divertire ancora a lungo"
Andrea Di Caro

"Mi ricordo che faceva tanto caldo...". È il 21 agosto del 1983, derby di Coppa Italia serie C, Licata-Agrigento Akragas: un ragazzo alto, biondo, magro, entra in campo, passo lento, sigaretta accesa tra le dita, guarda gli spalti e poi si dirige verso una panchina. Si chiama Zdenek Zeman, ha solo 36 anni, ed è il nuovo allenatore del Licata, alla sua prima partita da professionista dopo nove anni passati tra i dilettanti, dal Cinisi al Bacigalupo fino alla Primavera del Palermo.

In Sicilia sono già in tanti a conoscere questo giovane tecnico visionario, nato a Praga e nipote del famoso Vycpálek, con tante idee e così poche parole da essere soprannominato in seguito "u' mutu", il muto. Trentotto anni e 999 partite dopo, un signore di 74 anni, entra allo stadio Zaccheria di Foggia: i capelli si sono diradati e le rughe sul volto raccontano quanta vita c'è stata, in campo e fuori. Il passo è sempre lo stesso, così come il modulo proposto in campo: 4-3-3. Il coro che lo accompagna in panchina è quello familiare "Olé olé olé olé, Zeman, Zeman...". Contro la Paganese finisce 3-0, gol spettacolo e sprazzi di Zemanlandia, vocabolo che la Treccani spiega così: "Sistema di gioco, fantasioso e votato all’attacco, ideato e adottato dall’allenatore di calcio boemo Zdenek Zeman".


ZeMille... Complimenti, mister. Se lo ricorda quel Licata-Akragas?

"Certamente, finì 1-1, meritavamo di vincere ma sbagliammo troppe occasioni...".

Che effetto le fa essere arrivato a questo traguardo in Italia?

"Mi fa capire che gli anni sono passati... Ma che qualcosa di buono devo averlo fatto per raggiungere un numero così alto di panchine".


Se dovesse scegliere la partita più bella o la sua squadra che ha giocato meglio?

"In un lontano Udinese-Foggia ci ritrovammo in nove uomini, ma in campo sembravamo in 12: movimenti perfetti, pareggiammo. Il mio Licata in Serie C ha forse interpretato al meglio le mie idee... Ma se do queste risposte mi prendete per matto. E allora ammetto che il Foggia dei miracoli nel primo anno in A e quello che nel secondo arrivò nono pur avendo cambiato dieci undicesimi della squadra, rappresentò una rivoluzione. Che l’8-2 della Lazio alla Fiorentina di Ranieri, Batistuta e Rui Costa e il 4-0 alla Juve di Lippi, Del Piero e Vialli, furono spettacolo puro. E che il 5-0 della mia Roma al Milan di Capello, non fu una brutta partita... Il mio Lecce ebbe il secondo attacco della A, con 66 gol uno in meno della Juve campione. E non dimentico tante partite del Pescara che venne in A, quando Verratti, Immobile e Insigne erano solo bambini e non ancora campioni d'Europa".

Una infinità di giocatori lanciati e valorizzati: carneadi fatti diventare calciatori e talenti fatti diventare campioni...

"Totti è stato il più grande di tutti, ma il suo talento non è stato merito mio. Signori quando lo volli non aveva mai segnato e divenne un bomber implacabile. Ma la soddisfazione maggiore è stata mandare in Nazionale da club piccoli, giocatori che non ci si erano mai avvicinati".


Lei non ha vinto scudetti e Coppe, eppure viene chiamato Maestro da tecnici enormi, come Sacchi e Guardiola, per la mentalità offensiva, le idee e il gioco d'attacco.

"Ringrazio chi lo dice, ho sempre pensato che per vincere bisognasse segnare un gol in più dell'avversario. E questo ho sempre chiesto alle mie squadre. Non è vero che non curavo la fase difensiva, ma l’obiettivo è sempre stato imporre il gioco, cercare il gol e soprattutto divertire il pubblico. Il mio calcio non è mai stato utopia: ho sempre inseguito anch’io il risultato, ma cercando di ottenerlo attraverso lo spettacolo e la bellezza, nel rispetto delle regole e di chi faceva sacrifici per venire allo stadio. Magari non sempre ci sono riuscito, ma non ho mai smesso, né smetterò mai di pensare che questa era è e sarà sempre la strada giusta".

Mille partite in campo e altrettante fuori. Nel 1998 era all’apice della carriera quando affermò che il calcio doveva uscire dalle farmacie e dagli uffici finanziari. Le sue denunce durissime, coraggiose, spesso affrontate in solitudine, le hanno regalato la stima degli sportivi, ma frenato la carriera. Le rifarebbe?

"Senza nessun dubbio. Non mi sono mai pentito di quel che ho detto e sostenuto. Il tempo mi ha dato ragione e il riconoscimento della gente ancora oggi è per me motivo di grande orgoglio. Ho sempre cercato di difendere i valori dello sport e del calcio. Vincere barando, non rispettando le regole o, peggio ancora, mettendo a rischio la salute degli atleti è una pratica criminale. Sono scoppiati scandali, ci sono stati processi sportivi e ordinari, condanne. È stato dimostrato che c’era tanto marcio. Non so quanto le mie parole siano servite a sollevare il coperchio sulla deriva che il calcio stava prendendo. Ma so che tanti all'interno del Sistema sapevano e speculavano perché su quelle derive si costruivano vittorie e fortune, si esaltavano o affossavano carriere. Io ho solo detto ciò che ritenevo giusto. Mi addolora solo sapere che a pagare il prezzo delle mie denunce siano state anche le mie squadre in campo".


Un bilancio 1000 partite dopo?

"Io mi sono divertito... Ringrazio i giocatori che mi hanno seguito e permesso di farmi conoscere e i presidenti che mi hanno dato un’opportunità, soprattutto quando era rischioso farlo. Spero di aver divertito chi è venuto a vedere le partite e di continuare a farlo a lungo. Perché non ho ancora finito...".
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Città: ROMA
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24/04/2022 23:43
 
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Bagno di folla per Zeman in vico La Porta a Foggia per l’inaugurazione del murales realizzato da Caktus&Maria. C’era anche il bomber dalle mille avventure condivise con il boemo, quel Beppe Signori che è tra gli attaccanti più prolifici in Serie A. Tra le vecchie glorie rossonere presenti anche Onofrio Barone, Fabio Fratena e Giovanni Bucaro per un momento dal forte valore identitario per tutto il popolo dei Satanelli. Il comitato “Rossoneri Per Sempre”, attraverso questa iniziativa, ha voluto riqualificare una zona un po’ trasandata del centro storico foggiano, attraverso un’opera da consegnare a futura memoria che raffigura una delle icone del calcio locale, attualmente impegnato alla guida dei rossoneri dopo gli anni d’oro della Serie A. Visibilmente emozionato il boemo che in serata è stato al Piccolo Teatro per la presentazione del libro “Fuorigioco” di Beppe Signori
...

Visto il boemo per la prima volta mezzo emozionato
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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Post: 29.522
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
12/05/2022 12:41
 
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Auguri al boemo .. [SM=g8950]

75 anni, oggi si gioca a Chiavari il passaggio del turno
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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