ennio ma il fatto è che su sta cosa io te partiamo proprio dagli antipodi.
tu parli di tattiche, di particolari, io da tempo, da prima ancora di consocere i forum, e infatti è da sempre stato il mio refrain e una delle prime cose che gli altri, luca, chief, shearer, faber... mi hanno letto esprimere, parlo di una storia della Roma, quella che consoco io,d agli anni 80, costellata sempre dei soliti inciampi.
quando io vedo da Falcao a Gerolin, da Eriksson a Capello, da Aldair a Juan, la Roma cadere sempre negli stessi comportamenti, inciampi, deja vu, storie che si ripetono con una somiglianza...straordinaria, ecc.
beh... io ne ricavo una regola, ne osservo un DNA che non sono io ad avvalorare, ma i fatti, la pedissequa ripetizione deglis tessi percorsi, episodi, momenti.
cambiano gli uomini, i tempi, non cambia la Roma. e i suo ambiente.
non che la cosa in qualche modo non sorprenda persino me, che ne sono il più fermo assertore, credo di tutta Roma e provincia.
a volte infatti resto sbalordito anche io.
e alcuni di queti momenti sono proprio... ora.
si era provato a cambaire una mentalità, o almeno così ci avevano detto, anche a costo di andare a prendere un "puro" (dalle beghe italiane) in panchina, cmambiando 10 giocatori in una sola estate, una dirigenza... straniera, professionisti tendenzialmente (ma non nei fatti) impeccabili.
guardi e ti dici: "dai! ora o mai più!" vedi questo fermento, ascolti parole, vedi dei percorsi apparentemente diversi.... e poi vedi toranre tutto al come è sempre stato.
come se la padelle con cui cucini siano già così impregante di sale, che come la fai la fai, in umnido, fritta, lessa, al forno... viene sempre tutto così salato che non si distingue. resta uguale.
zucchine, carote, pesce, carne, patate... sa tuto dello stesso sapore.
è chiaro che tu parli dell'episodio, scavi su ciascun singolo episodio, mi parli di tattiche, di regole giusto o meno, a volte di arbitri...
io ormai sono troppo cosciente, ma di una coscienza così profonda che appaio un marziano forse, un monotono marziano, che la prima causa dei fallimenti della ROma è ...il Mondo Roma.
è tutto così scritto, i personaggi di oggi sono così tanto le reincarnazioni di quelli di ieri, la storia, e cito anche io Vico, si ripete mai come nella Roma.
solo che ... Vico diceva che la Storia è maestra di vita ma la Roma e questo ambiente, a scuola non c'è mai andata evidentemente.
non abbiamo mai imparato nulla.
come si vede si prende un allenatore e poi non lo si difende. si parla di rivoluzione e poi quando ci sono cose rivoluzionarie, marziane, siamo i primi noi internamente a mugugnare.
così Luis Enrique è finito prima di iniziare. così Luis enrique è, fatte le debite proporzioni, usando un'espressione famosa di Giovanni Falcone: "un morto che cammina".
come dice Lucarelli di Blu Notte o Almost True: Luis Enrique non lo sapeva, ma era già morto. è nato tutto già informe.
quindi... capisci ennio, che è chiaro che su queste cose non ci troveremo mai.
tu parli di particolari, di sintomi. tutto giusto.
io ormai sto da tempo a un discorso di fondo.
tornando al disastro domenicale, ma che per quanto ho detto è epocale, devo constatare, naturalmente, e non è colpa mia se il mio è un discorso che fila liscio come la sciolina sull'olio viscido impregnato di grasso di foca.... da l'altroieri sento praticamente solo parlare dell'assurdo di Luis Enrique, sento accolalre tutta la responsabilitaà a lui, secondo un discorso che fa più o meno così:
LE con le sue scelte ci ha ammazzato. la Roma, in sostanza, ha mollato in CONSEGUENZA di quella scelta.
forse 5 su 100 hanno focalizzato quello che per me è il punto. non la rigidità di Luis enrique, ma la labilità di queta squadra.
l'ennesima labilità di un'ennesima Roma.
per me il punto non è la rigidità di Luis Enrique, ma la imperdonabile labilità di questa squadra.
mai e poi mai, mai al mondo, per nessuna ragione una semplcie decisione disciplinare interna (perdipiù prevista dal regolamento) può giustificare NON l'aver giocato "un pò" sottotono, NON essere stati "abbastanza" sotto standard... NO. qui "la Roma non c'era", "la Roma non è scesa in campo", "la Roma è entrata svuotata"...
ma ve lo posso dire in amicizia? ma con quel pò di incazzatura che ci si può anche permettere tra amici...
ma andate un pò a fanculo con questo strabismo.
state giustificando non uno scivolone, ma uno scempio. state avallando la lanilità di dei ragazzi che invece di reagire svaccano.
vi ci devo proprio mandare un pò a fanculo.
e ne dico un'altra. ad avvalorare ancora di più ogni singola lettera e virgola di quanto ho scritto.
questo discorso giustificatorio della squadra, che ho letto e sentito in 95 casi su 100, questo "poveretti quel sergente di ferro crudele "(e ottuso) di LE li ha destabilizzati. i pupi si sono straniti."... poteva pure reggere almeno a un paio di ondate, invece di crolalre alla prima, anzi, al solo rumore della prima, per quanto mi riguarda... crolla disintegrato in mille partielle millesimali, alla semplice osservazione del secondo tempo.
un secondo tempo che inizia con te che sei rrientrato in partita, la stati facendo, hai (ri)trovato misure, distanze, gli uomini chiave stanno riniziando a girare... l'effetto "cattivone/ottusoide Luis Enrique", si è eaurito, mannaggia a lui....
e tu entri in campo per il sencondo tempo e dai luogo a quella tragedia la. molli, fermi, con la testa altrove, e un gol preso esattamente in fotocopia.
e qui, chiacchiere, chiacchierucce, dettagli, particolari, questioni di lane caprine, di sessi degli angeli... crolla tutto il teorema di una Roma in un certo senso "giustificata" a svaccare a causa di quell'ottuangolo in panca.
la soluzione, l'evidenza è la a caratteri cubitali davanti ai nostri occhi: e noi guardiamo dall'altra parte.
anche qui, l'ambiente Roma c'ha n'occhio che manna a fanculo quell'altro.
parliamo del sergente e avalliamo i consigli che gli danno mazzone o cosmi... quando poi, su decine di altri aspetti, Luis Enrique è il libertino, senza ritiri, con più giorni di riposo, rispetto ai sedicenti, saggi, maestri, consigliori.
ma comunque ripeto. il secondo tempo fa cadere ogni discorso sulla giustificabilità che 95 romanisti su 100 hanno magnanimamente concesso ai nostri "cocchi", accollando tutto, anzi principalmente, a Luis Enrique.
e quando penso a questo, quando ho trovato il nocciolo della questione, ennio, me ne frega cazzi andare a guardare Panucci e Spalletti, e altri episodi.
io ho visto l'altroieri una cosa ingiustificabile, già accaduta a Firenze per giunta, e ho visto un ambiente avventarsi sul capro espiatorio di turno, sorvolando beatamente sul nocciolo della questione.